Valeria Arnaldi
Grande festa per tutti i golosi. Mercoledì si celebra il primo chocoday, festa nazionale del cacao e della cioccolata, alla quale non potevano non prendere parte le cioccolaterie capitoline. Daltronde, è proprio a Roma che la cioccolata da «peccato» di gola, è diventata alimento di «magro», con tanto di benedizione cardinalizia. Dopo una lunga diatriba sulla liceità o meno di mangiare cioccolata in quaresima, nel 1662, il cardinale Francesco Maria Brancaccio, in un libello di 70 pagine, concesse ai romani di godersi il «vizio» tutto lanno. In occasione delle celebrazioni per la scoperta dellAmerica e, quindi, della cioccolata, mercoledì lantica fabbrica Said, nel quartiere San Lorenzo, riapre, dopo alcuni mesi di chiusura, inaugurando un percorso museale tra macchinari depoca per la lavorazione del cacao. Culmine della visita, il laboratorio che, tre giorni alla settimana, «sforna» cioccolatini freschi. Tra le miscele da assaggiare anche quelle alla cannella, al cardamomo, allo zenzero e ai tè cinesi e giapponesi. Godiva, in piazza di Spagna, per loccasione presenta la «Platinum Colletion», sedici nuove praline racchiuse in un cofanetto argentato. Cioccolata da mangiare e da bere: è Chocolixir, cremolato di cacao disponibile anche aromatizzato al caffè. Da domani al 23 ottobre, la ciocco-degustazione sarà possibile anche nelle sale vip Alitalia allaeroporto di Fiumicino e, il 12, cioccolatini «in volo» sulle tratte per Linate e New York. Sculture di cioccolato di tutte le forme e prezzi si possono acquistare da Chocolate&praline, in vicolo della Torretta, mentre da non dimenticare la Fabbrica dei marron glacés che lavora da 50 anni in Prati, a via Paolo Emilio, nata 50 anni fa. Per chi preferisce gustare il cioccolato nellintimità di casa propria, la soluzione è una dolce fonduta.
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