Cultura e Spettacoli

La grafica fa il boom tra i piccoli lettori

Si apre oggi a Bologna la 46° Fiera internazionale del libro per ragazzi, mai come quest’anno ricca di iniziative culturali. L’intera città si apre come uno scintillante palcoscenico dove passano i migliori illustratori e scrittori del mondo, spesso protagonisti di mostre strepitose tra cui quella dedicata alla Corea, ospite d’onore; tra i convegni uno dei più interessanti è «Leggere, divertirsi, crescere» che affronta il tema del ruolo fondamentale della lettura nella maturazione individuale, fin dall’infanzia. Forse è vero che il benessere genera libri più piatti e scontati perché nell’anno della crisi il livello della produzione dei libri per ragazzi si è alzato: non ci sono libri brutti, caso mai meno belli, ma tutti comunque caratterizzati da una innovazione grafica che raggiunge punte altissime, basti sfogliare La notte diventa giorno del disegnatore americano Richard Mcguire (Ed. Corraini) dalle tinte ben definite che accompagnano il moto segreto del passaggio dalla luce alla ombra. Ma anche Il grande bum-bum della coreana Gyong-Sook Goh (Orecchio Acerbo) che allude alle grandi fiabe della tradizione; per non parlare della Tempesta di William Shakespeare di Roberto Mussapi e Giorgio Bacchin (Ed. Jaca Book) e il Don Chisciotte della mancia di Carlos Reviejo e Javier Zabala (Bohem) che splendidamente ridisegnano i classici per i più piccoli.
Di Gianni Rodari e Alistar, La passeggiata di un distratto (Ed. Emme) raggiunge la sintesi perfetta tra illustrazioni e parole, accanto a Quando sono nato di Isabel Minhòs Martins e Madalena Matoso (Topipittori) e ai folgoranti fumetti dai colori inconfondibili di Caffeina d'Europa - Vita di Marinetti di Pablo Echaurren (Gallucci).
I libri per ragazzi sono dunque cresciuti insieme ai lettori e questo è un buon segnale, una spinta a impegnarsi, a coinvolgere tutti i mezzi a disposizione per raggiungere ancora più ambiziosi traguardi.

«La qualità del libro è premiata», sottolinea il professore Antonio Faeti, presidente della Giuria dei Premi, «prevale ancora una fiction orrorifico-fantastica di qualità nuova, meno spinta».

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