Cronache

LA GRANDE BEFFA

Più che di «tavoli» dell’Unione, farebbero bene a parlare di tavolette. Tre tavolette, per la precisione.
Perchè i funanbolismi dialettici degli esponenti del centrosinistra ligure in questi giorni sono davvero degni del gioco delle tre tavolette. E, anche stavolta, precisiamo subito che non entriamo nemmeno nel merito della questione caccia, trasversale per definizione, rispettando le opinioni di tutti, sia di chi è favorevole alla deroga per storni e fringuelli, sia di chi è pronto a immolarsi in nome degli uccellini.
Qui, la strage in questione non è quella dei volatili. La strage è quella della logica e del rispetto dell’intelligenza degli elettori. Il nostro Diego Pistacchi smonta punto per punto le motivazioni di Claudio Burlando da una parte e dei Verdi dall’altra, dimostrando una beffa agli elettori. Elettori che, peraltro, come in tante altre occasioni, erano stati puntualmente informati in anticipo di quello che sarebbe successo da queste pagine liguri del Giornale. Tanto che potremmo fare nostra la frase di Rainer Maria Rilke scelta dai Ds qualche anno fa come slogan per il loro congresso: «Il futuro entra in noi molto prima che accada». Appunto, perfetto per quel che vi raccontiamo.
Ora, ha ragione il presidente della Regione Claudio Burlando quando sostiene che lui in campagna elettorale aveva parlato espressamente delle deroghe e che ha mantenuto la parola data negli incontri con i cacciatori e che quindi è coerente con gli impegni presi in campagna elettorale. Ma ha anche ragione la capogruppo Verde Cristina Morelli quando ricorda il documento firmato da tutti gli aderenti alla coalizione che appoggiava la candidatura di Burlando in cui, alla scheda 6, si diceva: «Il tema della caccia va inquadrato nella scelta di non concedere deroghe alla legislazione vigente». Un documento che i leader e i leaderini del centrosinistra nostrano ritenevano talmente cogente da depositarlo dal notaio. Un documento sottoscritto da tutti i segretari dei partiti dell’Unione, nessuno escluso: Ds, Margherita, Verdi, Rifondazione, Udeur, Pensionati, Italia dei Valori, Comunisti italiani, Sdi, Lista civica Gente di Liguria per Burlando e Patto dei liberaldemocratici.
Formalmente, quel foglio non è stato firmato da Claudio Burlando, ma solo da tutti i capi dei partiti che appoggiavano Burlando. Non serve aggiungere altro.

Ai lettori, il giudizio sui protagonisti della vicenda e sulla loro serietà.

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