Massimo Introvigne
Tariq Ramadan - lintellettuale neo-fondamentalista musulmano insieme controverso e influente anche in Italia - e i giudici che assolvono con dubbie motivazioni attivisti islamici accusati di terrorismo hanno un tema in comune. Entrambi giustificano lultra fondamentalismo islamico anche violento in quanto si opporrebbe all«imperialismo» e al «colonialismo» con cui lOccidente, dalle Crociate alla guerra in Irak, avrebbe da secoli aggredito lislam, e contro i quali sarebbero lecite forme di reazione in armi e di «insorgenza».
Si tratta di una retorica che nasce tra le due guerre mondiali, quando un gruppo di intellettuali islamici cercano di inserirsi nel filone anti colonialista, e che è sviluppata sia da nazionalisti arabi laici sia da fondamentalisti come Hasan al-Banna, fondatore in Egitto dei Fratelli Musulmani e nonno di Tariq Ramadan. Giocando sui complessi di colpa dellOccidente e sulleredità di un anticlericalismo ottocentesco che aveva demonizzato le Crociate, questa retorica islamica ha avuto un grande successo. Come si vede, lo ha ancora oggi, perfino nelle aule dei tribunali. Ma è sostanzialmente falsa.
I teorici del pensiero anticolonialista definiscono il colonialismo come loccupazione, da parte di Stati che si pretendono portatori di una civiltà superiore, di territori considerati culturalmente «inferiori», cui il colonialista impone - contro la volontà delle popolazioni locali - la sua direzione politica e la sua cultura. Se definiamo così il colonialismo, le più grandi potenze coloniali non sono state lInghilterra e la Francia ma il califfato islamico dei primi secoli e lImpero Ottomano. Lislam dei primi secoli occupa manu militari enormi territori i cui abitanti non desiderano essere conquistati e la cui cultura è del tutto diversa: dallAfrica del Nord che è quasi tutta cristiana fin dai tempi di santAgostino fino alla Spagna e alla Sicilia. Più tardi, un pugno di musulmani - che rimarranno sempre minoritari - conquista lIndia, distrugge il buddhismo e governa, in modo (appunto) coloniale, la maggioranza induista. LImpero Ottomano occupa a sua volta immensi territori di antica civiltà cristiana, dallUngheria alla Romania e dalla Grecia al Libano. Ben prima delle Crociate, vi erano in Medio Oriente fiorenti comunità cristiane, anchesse private dei diritti politici dallavanzata dellislam. Queste conquiste militari smentiscono la tesi - oggi ripetuta fino alla noia, ma sostenuta seriamente da apologisti musulmani solo a partire dal XIX secolo - secondo cui lislam ammette solo la guerra difensiva. In che senso erano «difensive» loccupazione della Spagna, della Sicilia, dellIndia, della Grecia?
La giustificazione che il pensiero islamico dà di tutte queste conquiste e occupazioni è precisamente quella classica del colonialismo: lislam è la migliore delle civiltà (e lunica vera religione), e conquistando gli infedeli si fa loro un favore anche se non se ne rendono conto. Si dirà che le conquiste musulmane sono acqua passata e che dallOttocento i musulmani sono vittima, non protagonisti del colonialismo.
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