«Grasso è bello» La nuova rivista sulle taglie forti scatena polemiche

LondraIl nome - Just as beautiful (Bella così come sei) - la dice lunga sul nuovo settimanale britannico da qualche giorno in edicola. Sulla copertina e all’interno sono ammesse soltanto le fotografie di modelle oversize. Taglia 16 (la nostra 48) e avanti fino all’infinito per dimostrare che grasso può essere bello, sexy e femminile. Le signorine in questione si permettono lo stesso abbigliamento delle loro colleghe quasi anoressiche: golfini dalla vita strizzata infilati in improbabili short, provocanti completi di biancheria intima, gonne a ruota...
Il messaggio è chiaro e sotto un certo punto di vista anche in linea con la realtà quotidiana: in una società come quella inglese in cui il 47% delle donne veste una taglia più, perché non lanciare sul mercato editoriale anche una rivista di moda rivolta a chi non è proprio magro. Perché ignorare l’esistenza di una larga fetta di consumatrici? Così Sue Thomason, la direttrice di Just as beautiful, ha preso la palla al balzo per dire a tutte le donne sovrappeso: «Va bene così, smettete di vergognarvi». Ma soprattutto smettete di torturarvi con diete che alla fine non funzionano. E «se vi sentite a disagio con il vostro aspetto, dovete cambiare il vostro modo di pensare e non il vostro corpo». Dette così sembrano frasi tutt’altro che avventate. Anzi, se si pensa alle battaglie contro l’incitamento all’anoressia fornito dall’uso smodato da parte degli stilisti di donne scheletro e al recente enorme successo di Lizzi Miller, la modella americana di 80 chili divenuta una star dopo aver posato nuda per Glamour, il messaggio della Thompson sembra più che attuale.
Eppure la nascita di questo nuovo giornale ha scatenato in Gran Bretagna un dibattito. Se è vero che l’eccesso di diete è dannoso, si sono chiesti gli esperti, siamo sicuri che giustificare la ciccia sia la cosa migliore da fare? L’Inghilterra è uno dei Paesi europei con la peggiore alimentazione e il maggior numero di persone obese, anche tra i bambini, tanto che in casi estremi i servizi sociali possono perfino togliere i figli obesi ai genitori che li nutrono male. «Non ho mai conosciuto nessuno, soprattutto tra gli adolescenti - ha raccontato la giornalista Samantha Brick che ha realizzato un documentario per la Bbc sui “fat camp”, i campi di lavoro dove sono mandati i ragazzini sovrappeso per dimagrire - cui piacesse essere grasso. E le donne obese quasi sempre non si sentono né appagate né femminili.

È vero, ci sono in questo Paese molte donne che portano la taglia 16 e oltre, ma riconoscere di aver un problema di peso non significa che dovresti avere un giornale che afferma che è tutto a posto. Significa invece che dovresti rivolgerti al servizio sanitario e chiedere un aiuto per perdere peso e vivere una vita più lunga e sana».

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