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Grimaldi lancia la sfida con Audacia

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«La ricchezza futura di Genova è il porto». E ancora: «Questa città mi piace, non ho mai pensato di andarmene via. Se mai, sono gli altri che vogliono mandarmi via...». Insomma, Aldo Grimaldi, armatore e provocatore eccellente per come è sempre stato capace di lanciare per primo certe sfide imprenditoriali sul mare e per il mare, non ha perso nulla delle sue caratteristiche anche dopo aver virato la boa dei quattro volte vent’anni. Anzi, di lui - che è napoletano - si dice a Genova, la sua seconda patria, che negli ultimi tempi ha aggiunto pepe al peperoncino e ne ha instillato altrettanto nei suoi collaboratori: per ottenere da tutti, e da se stesso, il massimo dell’entusiasmo e della voglia di fare. Sarà per questo che ancora una volta, ieri, il dottor Aldo è salito sul ponte di comando di una nave nuova, la «sua», che è la sua anche senza virgolette e che già nel nome - «Audacia» - pare corrispondere all’obiettivo di una vita: sognare, e subito dopo tracciare, e infine realizzare nuove rotte, nell’acqua salata e nel mercato dello shipping. Ascoltare per credere, dunque, le sue esternazioni, che sono innanzi tutto dichiarazioni d’amore nei confronti della città capoluogo della Liguria e, in qualche misura, anche capolinea ideale e pratico: prima delle «cruise ferry» (navi passeggeri con standard di crociera, ma anche grande capacità di carico) e, poi, delle «ferry cruise» (cambia la filosofia: carico, ma anche cabine e arredamenti adeguati per ospitare 500 passeggeri).
La motonave «Audacia», battezzata ieri sera con una cerimonia festosa alla Stazione Marittima e a bordo (madrina il sindaco Marta Vincenzi, presentatrice Cristina Parodi, regista Alessandra Grimaldi) è una di queste ferry cruise. Una sorta, semplificando al massimo, di «traghetto da crociera» che non solo non rinnega la filosofia precedente, quella della «nave da crociera-traghetto», ma ne diventa complementare, nella prospettiva - avviata dal 1998, tra Genova e Spagna, dallo stesso Grimaldi - delle autostrade del mare. Con dotazioni d’avanguardia: il secondo degli otto «ferry cruise» ordinati dalla Grimaldi Holding ai Nuovi Cantieri Apuania per un investimento totale di circa 500 milioni di euro e noleggiato a Grandi Navi Veloci, è lungo 200 metri, largo 27, ha una stazza lorda di 26mila tonnellate e una velocità di crociera di 25 nodi. All’interno vi sono sette ponti di cui quattro garage, con una capacità di carico per 3mila metri lineari di veicoli commerciali (o a scelta mille vetture), 67 cabine, 112 poltrone e 30 posti per «camper on board» per circa 100 passeggeri (oltre i 500). Verrà impiegato sulla rotta Genova-Barcellona. «Gli eccellenti risultati ottenuti dalla gemella Coraggio - spiega Grimaldi, che ha accanto Luigi Mor, amministratore delegato dei Nuovi Cantieri Apuania - ci hanno confermato sia la bontà del nostro progetto, sia la scelta di aver affidato al cantiere di Marina di Carrara questa importante commessa che dimostra ancora una volta l’eccellenza della cantieristica italiana a livello mondiale». Il sindaco, dal canto suo, concorda con l’armatore sul fatto che sia necessario attuare tutto ciò che è previsto dal Piano regolatore portuale, dragaggi e «tombature» compresi.

Ma quando Marta Vincenzi dichiara che l’efficienza di un porto non è data solo dal pescaggio e dalla quantità delle banchine, ma anche dalla capacità di avere al tavolo decisionale persone «capaci di mettersi d’accordo e di avere un obiettivo comune», il dottor Aldo non nasconde un sorriso. Qualcun altro, invece, a distanza, si nasconde e basta.

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