Guerra alla burocrazia, via una legge su quattro

L’annuncio del ministro alla Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli: "Addio a tutti gli enti inutili entro il 2012". Il meccanismo non si limiterà alle norme fino al 1970 ma sarà esteso fino al giorno d'oggi

Guerra alla burocrazia, via una legge su quattro

Roma - Il ministro Roberto Calderoli mette a dieta lo Stato. «Per troppo tempo ci siamo pesati tutti i giorni dicendo che lunedì avremmo iniziato la dieta - ammonisce il titolare del dicastero per la Semplificazione -. Bene: la dieta parte da oggi».

Calderoli illustra il suo piano di dimagrimento all’assemblea di Montecitorio durante il question time. Un piano ambizioso di rinnovamento complessivo della macchina burocratica statale, ingolfata da troppo tempo. Una vera rivoluzione copernicana visto che non è più il cittadino ad andare allo Stato ma viceversa. Tra i punti qualificanti della semplificazione: riduzione del 25 per cento delle leggi attualmente vigenti; abolizione degli enti superflui mediante «un meccanismo a ghigliottina»; riduzione e certezza dei tempi per i procedimenti amministrativi; rafforzamento del principio del silenzio-assenso; indennizzo ai cittadini e sanzioni ai responsabili della pubblica amministrazione quando sbagliano; snellimento dei controlli; piani per tutte le pubbliche amministrazioni per ridurre del 25 per cento gli oneri amministrativi entro il 2012, come previsto in sede europea; divieto per le pubbliche amministrazioni di richiedere adempimenti diversi da quelli elencati e disposti su Internet; allungamento della durata di validità carta d’identità da 5 a 10 anni, accompagnata dall’obbligo dell’avviso automatico di scadenza da parte dell’amministrazione. Infine, sempre nell’ottica del risparmio sulla scia di quanto già annunciato dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, la progressiva scomparsa della Gazzetta Ufficiale insieme a tutti gli strumenti cartacei che verranno sostituiti dagli abbonamenti on line.

Tutte queste novità, aggiunge Calderoli, verranno contenute in una serie di provvedimenti che il governo presenterà «a breve, anticipando una parte della manovra finanziaria». Molto potrà essere assorbito nel cosiddetto piano Tremonti che contiene sia disegni di legge, sia decreti, sia leggi delega.

«La bontà dell’azione di un governo non si misura dalla quantità delle leggi che produce ma dalla loro qualità, chiarezza e semplicità - dice Calderoli -. Fino ad oggi si è parlato molto di semplificazione ma si è fatto molto poco, anzi si sono realizzati strumenti che di fatto hanno ulteriormente complicato il quadro e la vita dei cittadini. Per questo la prima cosa da fare è “semplificare la semplificazione” e questo sarà il mio vero mandato».

Calderoli indica come primo obiettivo quello «di recuperare e garantire la conoscibilità e la certezza della legislazione vigente». Il ministro sottolinea che «ancora non esiste una banca dati pubblica di tutte le norme vigenti e chiunque è costretto a rivolgersi, sborsando un sacco di quattrini, a soggetti privati che diventano così arbitri del diritto».

Il governo proporrà in tempi strettissimi al Parlamento di abrogare «almeno il 25 per cento delle leggi vigenti e di realizzare una banca dati pubblica». Il ministro spiega che il cosiddetto «meccanismo taglialeggi verrà opportunamente potenziato nella sua azione ed esteso non soltanto alle leggi ante 1970 ma anche a quelle fino ai giorni di oggi, raggruppando le norme rimanenti in un numero limitato di testi unici e di codici di settore».

E per tutta l’attività legislativa, ammonisce il ministro, dovrà valere il principio della «better regulation o meglio del “meno scrivi, meglio scrivi”».

Insomma, commenta con soddisfazione Calderoli «una bella potatura», che colpirà tra l’altro anche gli oramai famigerati enti inutili con un «meccanismo a ghigliottina ispirato al taglia-leggi». Ma chi deciderà che un ente è davvero inutile? Calderoli spiega che «dovranno essere le amministrazioni ad indicare quali sono gli enti veramente utili con tanto di motivazione».

Altrimenti a quel punto «l’abolizione sarà automatica» e la scure della semplificazione si abbatterà senza pietà.

Con i ministri competenti infine Calderoli lavora pure «alla semplificazione fiscale, alla tracciabilità dei pagamenti e alla privacy».

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