È guerra fra i Miliband, i fratelli del Labour ai ferri corti

LondraChi li conosce bene racconta che David sta solo aspettando che Ed metta un piede in fallo per sostituirlo alla guida del Labour. E in una biografia non autorizzata che il Mail ha cominciato a pubblicare ieri a puntate si descrive l’astio di David per quel giovane fratello che gli ha scippato lo scettro del potere all’ultimo minuto, quando lui già pensava di aver vinto. E così, dopo lo storico antagonismo Blair-Brown, questa è la guerra dei Miliband. O almeno, così sostengono i quotidiani britannici degli ultimi giorni in una carrellata di articoli e indiscrezioni che ieri hanno costretto i due fratelli a diffondere un comunicato di smentita.
Il dubbio che tra i due non corra buon sangue dalla vittoria alle elezioni per la leadership del partito, rimane. Nel libro a firma di James Macintyre e Mehdi Hasan, intitolato Ed: i Miliband e la creazione di un leader laburista si dice della scarsa comunicazione tra i due fratelli, che si parlerebbero più o meno soltanto nelle occasioni ufficiali. David sarebbe rimasto molto scettico riguardo alla strategia politica del fratello, convinto che Ed «abbia intrapreso una strada sbagliata».
Da parte sua Ed guarderebbe al fratello maggiore come ad un politico «troppo manageriale e tecnocrate». Indiscrezioni che certo non aiutano a fornire un’immagine armoniosa dei due ragazzi Miliband, soprattutto dopo la pubblicazione sul quotidiano Guardian del discorso di accettazione del ruolo di leader che David avrebbe fatto se non fosse stato privato di questo onore proprio dall’inattesa vittoria del fratello.
Per Ed questa è stata una delle settimane peggiori del suo mandato: dopo la debole e poco incisiva performance alla Camera dei Comuni di mercoledì, ieri un sondaggio del Sunday Times mostrava che più di due sostenitori laburisti su cinque ritengono che eleggere il piccolo Ed si sia rivelata la decisione sbagliata.
Il giornale aveva spiegato anche che personaggi importanti del partito come David Blunkett e John Prescott avevano iniziato ad esprimersi molto criticamente sulle azioni politiche di Ed. Prescott aveva poi smentito l’affermazione del Times, ma il clima di incertezza e scontento all’interno del maggior partito d’opposizione inglese è una realtà.
Il leader laburista oggi tenterà di riguadagnare la fiducia dei suoi con un discorso che promette un differente approccio alla riforma del welfare e un richiamo ad «una nuova era di responsabilità» che deve coinvolgere tutta la società.
Intanto però, per mettere a tacere le malelingue, David ieri ha dovuto diffondere un comunicato stampa in cui smentisce ogni dissapore. «Sono a fianco di mio fratello in tutto - scrive David Miliband - sono andato avanti dai tempi delle elezioni per la leadership e così dovrebbero fare gli altri.

Ed ha vinto e io sto dalla sua parte. Già lo scorso ottobre ho richiamato il partito all’unità, un invito che ripeto ora. Il resto è solo una soap opera che non interessa all’opinione pubblica e in cui non voglio avere alcun ruolo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica