
Dopo più di tre anni di guerra, il fronte interno in Ucraina comincia a mostrare segni evidenti di stanchezza. Secondo un nuovo sondaggio Gallup pubblicato questa settimana, il sostegno popolare alla prosecuzione della guerra contro l’invasione russa è crollato, mentre cresce in modo netto la richiesta di una soluzione negoziata.
Il dato più significativo riguarda l’opinione sulla strategia generale del conflitto: oggi il 69% degli ucraini si dice favorevole a un negoziato per porre fine alla guerra il prima possibile, mentre solo il 24% è ancora dell’idea di combattere fino alla vittoria. Si tratta di una svolta drastica rispetto all’atmosfera dei primi mesi dell’invasione. Nel 2022, infatti, i numeri erano quasi opposti: circa il 73% degli ucraini intervistati allora da Gallup riteneva che fosse giusto continuare a combattere fino alla piena sconfitta della Russia.
“Il cambiamento è netto, profondo e trasversale” scrive Gallup nel rapporto. Il declino del sostegno alla guerra è infatti evidente in tutte le regioni e in tutte le fasce demografiche. Nonostante il crescente desiderio di pace, solo un quarto della popolazione ucraina crede che un cessate-il-fuoco possa davvero avvenire a breve: appena il 25% degli intervistati giudica “molto” o “abbastanza probabile” che i combattimenti si fermino nei prossimi 12 mesi. Il sondaggio, condotto su un campione rappresentativo di almeno 1.000 cittadini con più di 15 anni, esclude i territori attualmente occupati dalla Russia, che rappresentano circa il 10% della popolazione, a causa dell’impossibilità logistica di condurre interviste in quelle aree.
L'opinione degli ucraini sul loro più importante alleato militare è cambiata radicalmente dai primi mesi di guerra. Nel 2025, il 16% degli ucraini approva la leadership statunitense, mentre il 73% esprime disapprovazione, un livello record. Tutta la buona volontà accumulata da Washington nel 2022, quando il 66% approvava l'operato della Casa Bianca, è svanita. Al contrario, la percezione della Germania è migliorata significativamente quest'anno. Il consenso nei confronti di Berlino ha raggiunto il 63%, nonostante la posizione più cauta del Paese nei primi mesi della guerra. Il consenso nei confronti della Russia rimane trascurabile (1%), mentre la Cina continua a ricevere valutazioni basse (8%).
Già alla fine del 2024, altri dati Gallup avevano registrato un’inversione di tendenza: il 52% degli ucraini si diceva pronto a sostenere una fine negoziata del conflitto, mentre il 38% ancora preferiva proseguire la guerra. Oggi, questo divario si è ampliato. Il crescente favore per la diplomazia potrebbe influenzare in modo decisivo le mosse dei leader politici di Kiev, soprattutto mentre l’attenzione internazionale sulla guerra sembra gradualmente diminuire e i pacchetti di aiuti militari occidentali diventano sempre più difficili da approvare.
Le speranze, tuttavia, restano fragili.
La percentuale di ucraini che ritiene realistico un negoziato nei prossimi mesi è ancora limitata. Ma la direzione del sentimento popolare appare chiara: il sostegno incondizionato al proseguimento del conflitto, un tempo quasi unanime, è ormai minoritario.