Le guerriglia degli studenti incendia Londra

LondraFinestre infrante, porte sfondante, sistema di sicurezza in tilt. È degenerata in violenti scontri con le forze dell’ordine e nell’occupazione del quartier generale dei conservatori la manifestazione che ieri ha portato a sfilare per le strade di Londra 50mila studenti e ricercatori universitari.
Un vero e proprio assedio alla Millbank Tower, il grattacielo che ospita gli uffici dei Tory, che ha richiesto l’intervento di centinaia di poliziotti in assetto antisommossa. Un intero quartiere paralizzato per lunghe ore di tensione e scontri. Con un bilancio, a fine giornata, di dieci persone - tra i quali tre agenti di Scotland Yard - ricoverate in ospedale. La manifestazione era stata indetta dal coordinamento degli studenti universitari per protestare contro il piano di riforma dell’istruzione superiore che include un drastico aumento delle rette (il tetto passa dalle attuale 3mila sterline l’anno a nove in alcuni casi) e il taglio dei finanziamenti pubblici. Gli incidenti sono scoppiati quando il corteo è arrivato nei pressi della Tate Modern, sulla sponda sud del Tamigi, non lontano dalla segreteria dei Tory. Qui la tensione è esplosa: diverse decine di manifestanti hanno appiccato il fuoco ai cartelloni e frantumato le vetrate. Poco più tardi l’irruzione nell’edificio: poltrone gettate dalle finestre, pareti imbrattate. Immediato l’intervento della polizia che ha cercato di trascinare fuori dalla Millbank Tower gli attivisti che si erano sdraiati sul pavimento.
Nel frattempo alcuni di loro erano riusciti a raggiungere il tetto, da dove gettavano oggetti contro gli agenti schierati di fronte all’ingresso. Centinaia di funzionari (l’edificio ospita anche alcune agenzie del governo) sono stati fatti evacuare da uscite di emergenza, ma una volta in strada sono stati investite dalle urla e dai fischi degli studenti. Disordini anche di fronte a Westminster quando circa 200 studenti hanno oltrepassato le barriere che erano state poste e inscenato un sit-in di fronte al parlamento. Nonostante la censura degli organizzatori per gli episodi di vandalismo («si vergognino quelli venuti a causare problemi»), il comitato studentesco ha promesso che l’autunno caldo è appena cominciato.
«Questo è il giorno in cui i politici impareranno che, anche se dimenticano le loro promesse, gli studenti non lo fanno», le parole di David Barclay, presidente della Union dell’università di Oxford. Bersaglio della rabbia degli studenti soprattutto i liberaldemocratici, che durante l’ultima campagna elettorale avevano promesso di opporsi agli aumenti delle tasse salvo poi fare retromarcia una volta al governo.
Il presidente della National Union of Students, Aaron Porter, ha preannunciato che gli studenti si batteranno per far autorizzare elezioni suppletive nelle circoscrizioni vinte dai deputati di Nick Clegg. In difesa di Clegg, accusato di «ipocrisia» dal laburista Harriet Harman durante il Question Time, si è schierato il premier David Cameron spiegando che l’aumento delle rette consentirà di contenere la «tuition» per gli studenti stranieri. «In passato aumentavamo le tasse per gli studenti stranieri per tener basse quelle per i locali. Gli stranieri pagano ancora molto, ma dovremmo riuscire a portare questa crescita sotto controllo», sono state le parole di Cameron.


Durissimo poi il commento del sindaco Boris Johnson: «E' intollerabile quanto successo, e tutti quelli che sono coinvolti dovranno rispondere e subiranno i rigori della legge perché una piccola minoranza che ha abusato vergognosamente del loro diritto a protestare».

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