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Guerriglia in Val Susa, pugno duro di Maroni: "E' tentato omicidio"

Dopo l'assalto di ieri, il Viminale lancia un appello alla magistratura: "Colpisca duramente tutti i responsabili"

Guerriglia in Val Susa, 
pugno duro di Maroni:  
"E' tentato omicidio"

Roma - "Per gli incidenti in Val di Susa sono d’accordo con chi ipotizza il reato di tentato omicidio". All'indomani della guerriglia scatenata dai manifestanti No Tav che hanno attaccato il cantiere e hanno lanciato contro le forze dell'ordine pietre, bombe carta e bottiglie piene di ammoniaca, il ministro dell'Interno Roberto Maroni si è augurato che, a questo punto, "la magistratura andrà fino in fondo e colpirà duramente tutti i responsabili". Dopo aver ringraziato le forze dell’ordine e chi ha gestito una "situazione difficile", il titolare del Viminale ha spiegato che l’uso di bottiglie incendiarie con dell’ammoniaca indica che si è trattato di "un gruppo di delinquenti che ha cercato la vittima".

Violenza di stampo terroristico Il ministro dell’Interno ha voluto porgere il ringraziamento suo e di tutto il governo per come è stata gestita ieri la situazione in Val di Susa, "per aver saputo contrastare quello che Napolitano ha definito violenza eversiva e io aggiungo di stampo terroristico". Secondo Maroni, in questa occasione, le forze dell’ordine si sono comportate "in modo esemplare e senza eccessi". Ad ogni modo, il titolare del Viminale ha voluto confermare che "l’opera sarà fatta" e "saranno garantite le misure di sicurezza".

Bersani: reato c'è, ma non spetta a Maroni dire quale Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, attacca i manifestanti anti-Tav che si sono macchiati di reati, ma sottolinea che spetta alla Magistratura, e non al ministero dell’Interno, stabilire quali siano stati. "Aggredire poliziotti che stanno difendendo un legittimo cantiere - ha detto Bersani a margine di un convegno sulle liberalizzazioni all’università Bocconi -, opinabile finchè si vuole ma legittimo, non è accettabile. Penso anche io che sia un reato, ma che spetta alla magistratura e non a Maroni, dire quale". "Credo che sia la magistratura - ha proseguito il segretario del Pd - che deve esaminare e delineare tutte le ipotesi di reato.

Certamente bisogna che ci sia estrema attenzione a far tirare una riga sia sul piano operativo sia su quello culturale sopra a chi non solo provoca o conduce atti di violenza, ma anche in qualche modo volesse giustificarli".

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