Ha 42 anni (anche se il viso da Giamburrasca gliene fa dimostrare molti meno), ma si è già messo alle spalle un bel po di esperienza politica. Subito dopo la laurea in giurisprudenza, Franco Orsi si è lanciato lancia anima e corpo nella «cosa pubblica»: si fa eleggere subito consigliere comunale di Savona, la sua città, mettendo sapientemente a frutto i contatti intessuti come funzionario del ministero del Bilancio e dellUnione industriali. Poi si sente maturo per la Regione, e non fallisce il colpo: nel 1995 diventa consigliere e viene nominato capogruppo di Forza Italia. Nel 2000, lanno della vittoria del centrodestra in via Fieschi, il presidente Sandro Biasotti lo chiama per attribuirgli lincarico strategico di assessore al Territorio e allAmbiente. Ricopre poi la carica di vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Trasporti, e di vicepresidente della giunta. Per queste elezioni politiche, gli viene affidato dal «regista» Claudio Scajola il compito di coagulare i voti nella provincia rossa di Savona, e Orsi si batte in campagna elettorale come un leone «battendo» il territorio metro per metro. Lo sostiene, fra laltro, anche la potente lobby dei cacciatori che gli riconosce la lealtà e la disponibilità al dialogo mostrata allepoca dellassessorato. È lo sprint finale, che contribuisce al successo - unautentica «rivoluzione epocale» - della lista del Popolo della libertà in unarea e in una regione da sempre collocate a sinistra.
In Regione gli subentra Angelo Barbero.
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