da Cagliari
Svuotare la propria casella di posta elettronica è una delle cose più odiose, quando la mattina si accende il computer. Ancora peggio quando si viene sommersi da quei messaggi con il logo di Poste italiane o della banca di fiducia: perché dietro c'è un tentativo di truffa informatica, dietro quelle richieste ci sono criminali «smanettoni» che chiedono di inserire in quei siti i codici di sicurezza della carta di credito o della prepagata. E la frittata è fatta. Ma da ieri il rischio sarà minore: per la prima volta in Italia la polizia postale di Cagliari ha scoperto una banda tutta nostrana, capeggiata da due sardi e un pugliese, accusata di aver compiuto frodi informatiche a centinaia di persone.
Nella gang dei 19 «cracker» (i fratelli criminali degli hacker), cerano anche 5 minorenni, il più piccolo dei quali aveva appena 14 anni. Con i soldi delle truffe si compravano tv extrapiatti e computer dell'ultima generazione (usati per accrescere la tecnologia truffaldina).
Nel corso dellindagine, chiamata «Giovani Marmotte», il nucleo di polizia giudiziaria della Polpost ha sequestrato anche 18 apparati telefonici cellulari di nuova generazione, 30 sim-card, 40 schede e memoria di massa, 1632 cd e dvd oltre a carte poste-pay e carte di credito contraffatte. Le perquisizioni sono durate diversi mesi e sono state fatte, oltre che in Sardegna, in Puglia, Lombardia e Lazio.
La tecnica era quella collaudatissima del «phishing».
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