Hina non voleva portare il velo ma vestiti all’occidentale. Jeans e maglietta, un lavoro in un ristorante e un fidanzato italiano. Troppo per la famiglia Saleem. Insostenibile e inaccettabile per il padre. Una storia di integrazione mal digerita dagli uomini di famiglia e culminata con omicidio e occultamento di cadavere. Era l’11 agosto 2006 quando il corpo di Hina, pachistana, veniva ritrovato a Sarezzo, in provincia di Brescia, sepolto nel giardino dei genitori avvolto in sacchetti di plastica.
Hina era stata attirata nel paese del Bresciano, con uno stratagemma: credeva di trovarvi uno zio francese, e invece ha trovato la morte. Ieri il Tribunale di Brescia ha emesso le condanne: 30 anni al padre Mohammed, 2 anni e 8 mesi allo zio della vittima e pena quasi dimezzata (da 30 a 17 anni) per i due cognati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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