Hina, confermata la pena trent'anni al padre

Confermata la condanna a 30 anni per il pachistano che ha sgozzato la figlia perché troppo "occidentale". E la madre piange, ma per l'assassino. Santanchè: "Agghiaccianti quelle lacrime"

Hina, confermata la pena 
trent'anni al padre

Hina non voleva portare il velo ma vestiti all’occidentale. Jeans e maglietta, un lavoro in un ristorante e un fidanzato italiano. Troppo per la famiglia Saleem. Insostenibile e inaccettabile per il padre. Una storia di integrazione mal digerita dagli uomini di famiglia e culminata con omicidio e occultamento di cadavere. Era l’11 agosto 2006 quando il corpo di Hina, pachistana, veniva ritrovato a Sarezzo, in provincia di Brescia, sepolto nel giardino dei genitori avvolto in sacchetti di plastica.

Hina era stata attirata nel paese del Bresciano, con uno stratagemma: credeva di trovarvi uno zio francese, e invece ha trovato la morte. Ieri il Tribunale di Brescia ha emesso le condanne: 30 anni al padre Mohammed, 2 anni e 8 mesi allo zio della vittima e pena quasi dimezzata (da 30 a 17 anni) per i due cognati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica