«Oddio ho mangiato nello stesso ristorante dove è stata avvelenata con il polonio 210 la spia russa Litvinenko. E adesso che devo fare?» Dopo essersi rigirato per un po la domanda, Mike si è rivolto allAsl di via Statuto 5, sede dellufficio digiene, dove però sono caduti dal pero: «Non ne abbiamo la più pallida idea». Costringendo il nostro viaggiatore a continuare a chiedersi: «E adesso che devo fare?». Mike, milanesissimo nonostante il nome, ha 29 anni, e conosce Londra come le sue tasche, avendo lavorato per cinque anni in banca come esperto di borsa. Dal 2004 è rientrato a Milano ma continua a recarsi nella capitale del Regno unito, per lavoro e trovare vecchi amici. Come linglese e litaliana, con cui appunto il 2 novembre ha fatto uno spuntino al sushi bar «Itsu» in Piccadilly. Dove in effetti sono state trovate tracce di radioattività.
Appena la notizia si è diffusa tra i sudditi di sua maestà, centinaia di persone hanno subissato di telefonate il numero verde appositamente istituito dalle autorità britanniche. Un paio di telefonate di qua e di là della Manica e la preoccupazione è sbarcata anche nel nostro Paese. Così Mike va in un primo ufficio Asl che lo dirotta in via Statuto dove nessuno sa dirgli nulla. «Possibile? - si chiede ora -. Londra è sempre piena di italiani, quindi anche le nostre autorità dovrebbero preoccuparsi della salute, o dei timori, dei cittadini».
Non solo Londra. Mike avrebbe avuto sicuramente la possibilità di farsi visitare in maniera veloce anche in città; purtroppo, semmai, cè da notare che non ha incontrato chi gli poteva dare le indicazioni giuste.
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