sul treno Milano-Napoli
Dicono che la stazione di Bologna fosse tirata a lucido come non accadeva dai tempi del duce. Fiori e piante, vetri lavati e belli trasparenti, pavimento a cera, spazzati via cicche, mozziconi, carte, varie ed eventuali, treni in orario, tabelloni spolverati, televisori in ogni dove. Romano Prodi veniva portato a passeggio per l'atrio e lungo i binari perché ammirasse l'ordine, la pulizia, la disciplina di questo presepe: «Da un paio di giorni c'era un gran movimento di scope e lucidatrici, abbiamo capito poi i motivi », mi ha detto un ferroviere in straordinario.
In straordinario? L'intercity Venezia- Milano ha accumulato cinquanta minuti di ritardo, colpadel solito locomotore bolso, arrugginito, invece di arrivare a Milano centrale alle 9 e 5 si è presentato alle 9 e 48, la coincidenza per Bologna, altro intercity, se ne era già andata e dunque il personale ferroviario ha dovuto trasferirsi su un altro treno, arrivando nella ridente e pulita (ex linda, il premier era già passato) stazione di Bologna con tre quarti d'ora di ritardo: «Così ci devono pagare lo straordinario». Ecco perché se da una parte i soldi escono, da un'altra devono pur entrare. Ecco perché da domani, italiani brava gente, i prezzi dei biglietti subiranno un aumento percentuale, per adeguarsi alle tariffe europee. Così sta scritto sui volantini di propaganda che non illustrano però la qualità del servizio offerto dalle ferrovie nel resto d'Europa. Ma al grido di duro perché faccio (sarebbe stato meglio dire faccio perché duro), l'Italia e il suo primo ministro fingono di muoversi dal binario morto.
Resto a Bologna. Sono in corso lavori di costruzione della ferrovia per l'alta velocità. Roba vecchia che ha provocato danni e molestie agli abitanti di via Carracci. Polvere da ground zero, rumori a un milione di decibel ma gli inquilini delle case di fronte al cantiere sono stati risarciti con quindicimila euro, di questi tempi si respira male ma almeno si incassano i quattrini. Non mi muovo dalla città del Nostro. Le macchine che provvedono a pulire i marciapiedi lungo i binari entrano in funzione a orari improbabili, fanno girare le spatole e sputano acqua, tutto da programma se non ci fossero di mezzo i cinque, sei, sette gradi sotto zero, l'effetto ghiaccio con lastra luccicante è immediato come il pericolo per chiunque si azzardi ad accelerare il passo. Dettagli, asterischi.
Torniamo a cose più divertenti. L'espresso 924 da Bolzano a Lecce viaggia da due mesi circa, anzi come direbbero quelli delle FFSS da centosettantaduemila minuti, con un vagone, per la precisione la carrozza numero 7, fredda. Manca il convertitore per il riscaldamento, è rotto, né nel profondo Nord, sito di Bolzano, né nel profondo Sud, vedi Lecce, hanno trovato l'articolo in vendita dal ferramenta o dall' idraulico e nemmeno hanno pensato di sostituire la carrozza bella fresca con una calda. L'Eurostar 9433 da Milano a Napoli è una bellezza. Lo hanno disegnato dei creativi, linea affusolata, un concorde su rotaia, cappelliere poco adatte a contenere bagagli da lungo percorso, le tariffe sono adeguate al servizio, posti prenotabili su internet, attenti alla fregatura. Se vi appare sulla cosidetta videata, carrozza 13 o 14, con posto a sedere, non fidatevi, siete su Scherzi a parte, su second life o sulle Ferrovie dello Stato. Quelle due carrozze non esistono, il computer delle FFSS vi sta vendendo posti in piedi. Ecco spiegato l'arcano: ieri sull'Eurostar, ribattezzato neurostar, Mi-Na, sembrava di essere tornati ai favolosi anni Sessanta: corridoi da tutto esaurito, bagagli sistemati dove capitava, toilette chiuse per guasti, velocità alta, rischio enorme per chi dondolava, traballava tra una galleria e l'altra.
A proposito: cercate da qualche parte chi è nato a Vernio, località che appare imperiosa nella cartellonistica, subito dopo la galleria di San Benedetto Val di Sangro. Il tabellone che annuncia la stazioncina è più grande di tutto il paese. Proseguo, tra una valigia e un passeggino. Viaggiatori previsti 420 in seconda classe, 192 in prima, viaggiatori visti almeno ottocento: «Guardi che se fosse per noi anche vuoto sarebbe meglio» il famoso controllore smonta e rimonta, come all'Ikea, la rabbia degli astanti mentre il capotreno annuncia: «Vi preghiamo di abbassare la suoneria dei cellulari per non portare disturbo agli altri passeggeri» i quali sono già delle iene di loro, mentre il carrello del servizio bar cerca di superare uno, due, tre ostacoli, il caffè ha la schiuma frenata, i biscotti sembrano farina.
Due signore tremano nella voce e nel corpo, le hanno derubate di telefono e di biglietto, il fatto è accaduto al bar della stazione centrale di Milano, in attesa di Expo 2015 la città dimostra di essere aperta a nuove imprese. Ad esempio sono stati installati portaceneri che assomigliano a quei tabelloni del tiro con le freccette, il fumatore deve spegnere la sigaretta cercando di fare centro, poi il mozzicone cade nel vano sottostante, non è previsto un premio. E poi uno, due, cento televisori, piazzati dovunque, a volume da discodance, da conoscere il fornitore. Una bella stazioncina. Una ragazza cinese è salita a bordo senza biglietto, non parla la lingua nostra, nemmenol'inglese, viene redarguita dal controllore, l'altoparlante convoca la polfer, sarebbe la polizia ferroviaria, annuncio vano, troppa gente nei corridoi, non ci sono poliziotti a bordo in grado di rispondere all'appello, a Firenze la cinesina viene fatta scendere e finalmente compaiono i militi.
Salgono altri passeggeri, in numero superiore alla capienza del treno, alla ricerca del record stagionale, si va verso Romae poi Napoli. Qualche romantico continua a cercare le carrozze 13 e 14, sventola il biglietto, chiede informazioni, esige il posto a sedere. Ripenso al Bolzano-Lecce con il vagone findus da mesi due. Ripenso allo straordinario pagato per ritardo di tre quarti d'ora. Ripenso a RomanoProdi che pattina felice sul lucido pavimento della stazione di Bologna, tra sorrisi e applausi.
Finché farà durerà.Dadomani si cambia, altro prezzo, stessi treni. Tranquilli, al peggio ci potrà sempre essere un'offerta dai francesi di SNCF, Societé Nationale des Chemin de Fer. Buon viaggio, buon anno e viva l'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.