da Milano
I bresciani di Hopa vogliono più quattrini per il loro 16% in Olimpia perché «è ovvio che 650 i milioni offerti non ci bastano». Passa unora e arriva la risposta del presidente di Telecom Italia: «I patti sono molto chiari e vanno rispettati». A margine di una Mille Miglia orfana del finanziere bresciano Emilio Gnutti, fonti dei soci di Hopa hanno dunque confermato quanto era nellaria: i 650 milioni di euro messi sul piatto da Marco Tronchetti Provera nel corso dellassemblea di Pirelli per liquidare la finanziaria bresciana «non bastano». Provocando la quasi immediata reazione del presidente di Telecom che, nel corso della conference call dei risultati di Pirelli, ha fornito la sua interpretazione autentica del patto di sindacato tra Hopa e Olimpia. La data rilevante a cui valorizzare le azioni Telecom è, ha detto Tronchetti, «lultimo giorno di maggio». Oggetto del contendere resta sempre linterpretazione di quella parte del patto in cui si prevede che, in caso di cash settlement (liquidazione in contanti), il valore del 16% di Olimpia in mano a Hopa debba essere calcolato a «prezzi di mercato alla data rilevante», dove la data rilevante è «la fine del trentaseiesimo mese successivo alla data della fusione», datata 8 maggio 2003. Per Tronchetti la previsione significa prezzi puntuali al 31 maggio. A Brescia, invece, si ritiene che la formula del patto non consenta uninterpretazioni univoca. «A seconda del periodo che si considera - ha spiegato la fonte - ci possono essere variazioni nel valore delle azioni Telecom significative». Non a caso nellultimo cda della finanziaria ladvisor di parte bresciana, Roberto Poli, aveva proposto delle molteplici simulazioni di calcolo del valore dellazione. Certo è che, ai valori di ieri del titolo Telecom, secondo quanto affermato da Tronchetti Provera, Hopa incasserebbe anche meno dei 650 milioni proposti in passato dal presidente di Telecom. Il 16% di Olimpia in mano alla finanziaria bresciana corrisponde infatti al 2,88% del capitale ordinario di Telecom. Valorizzata ai 2,26 euro per azione della chiusura di ieri (meno 1,82%), la quota di competenza varrebbe circa 870 milioni di euro. Se a questa somma si aggiungono i 208 milioni del premio che i soci di Olimpia devono pagare e si sottraggono i circa 520 milioni di debito pro-quota della holding di controllo di Telecom, la cifra è di poco superiore ai 550 milioni di euro. Continuano comunque i negoziati tra gli advisor per evitare il rischio di un arbitrato.
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