Con i 4x4 della Mercedes ci siamo bevuti il deserto

Ksar Ghilane (Tunisia) Atterriamo a Tunisi una mattina di fine novembre, balzando in un paio d'ore dal freddo umido che ti entra nelle ossa della Pianura Padana al caldo secco dell'Africa mediterranea. Nel parcheggio dell'aeroporto ci attende un drappello di Mercedes 4x4, fatte arrivare via mare dall'Italia per dare vita a un inedito test drive: l'intera famiglia dei Suv della Stella (la compatta Glk, l'imponente Ml e la sontuosa Gl) tutte rigorosamente di serie e con grande fiducia neppure dotate del pacchetto On&Offroad, ma adeguatamente scortate da un fuoristrada che basta la parola, la Classe G nel minimalista abbigliamento Professional.
Con il prezioso supporto dei driver del Club Mercedes G, le guideremo in carovana per tre giorni pieni e un migliaio di chilometri su ogni tipo di terreno.
Per la prima tappa, 600 chilometri in direzione Sud da percorrere d'un fiato solo su strada e autostrada, ci tocca in sorte la Gl 350 BlueTec. Ed è una manna non solo perché questo modello mette in fila le sorelle minori per comodità e lusso (le doti che più s'apprezzano nei lunghi viaggi), ma anche per la disinvoltura con cui il motore 3.0 V6 turbodiesel da 258 cv già a norma Euro 6 e il rapido cambio automatico 7G-Tronic muovono con le 4 ruote motrici una massa che sfiora i 25 quintali. Diventa facile, dunque, sorpassare la lunga teoria di camion e pick-up che si para dinnanzi a noi sull'unica vera strada che, una volta superata la città-oasi di Gabès, scende giù verso il Sahara, tra l'Algeria e Libia.
Col passare dei chilometri e delle ore, più ci allontaniamo dalla costa e più sui lati delle strade i sassi e la terra arsa aggrediscono gli ulivi e le piante di argania. Capita d'imbattersi senza preavviso in cammelli solitari e sparute greggi di pecore, e quando è già buio in paesini manco segnati sulle carte, dove mucchi di taniche segnalano la vendita di carburanti di contrabbando e le capre scuoiate i tavoli dei ristoranti. Pernotteremo a Tataouine, la sentinella del Sud nota anche come città natale di talentuose cantanti e danzatrici del ventre, per raggiungere la mattina dopo Chenini, strabiliante città-granaio intagliata in uno spuntone di roccia, a bordo della Ml 250 BlueTec. E per lanciarci da qui verso il grande deserto di sabbia, l'Erg Orientale, su una pista non priva di insidie per una vettura come la Glk 220 Cdi, dotata sì di ruote di grande diametro ma con pneumatici «barra» 40 che meglio si presterebbero ad altro tipo di trattamento. Tra i letti degli uadi (i torrenti periodici quasi sempre in secca), le pietraie e le lingue di sabbia portate dal vento, senza soverchie difficoltà arriviamo a Ksar Ghilane, un'oasi tra le dune famosa anche per la sua sorgente di acqua calda. Più complicato risulterà avventurarsi sulla pista che conduce a un antico fortino, laddove il generale francese Leclerc mise in fuga le truppe nemiche al termine di una lunga battaglia, nel 1943. Non tanto per i nostri accompagnatori, abituati a domare le dune e capaci di arrampicare ovunque pure con una «normalissima» Glk, quanto per noi guidatori da asfalto, salvati nella sabbia solo dalle ineguagliabili doti di aderenza e trazione di un fuoristrada per definizione come la Classe G e dal supporto dell'elettronica nel caso delle più recenti e tecnologiche tutto-terreno: tre Stelle di prima grandezza nell'impareggiabile spettacolo notturno del cielo nel deserto.

Dopo una notte in tenda, il ritorno su pista e su strada.

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