«Sono stati trovati volantini di protesta contro la riforma della scuola persino nei cestini della merenda dei bambini delle materne»: così, con queste parole, il provveditore agli studi di Bari, Giovanni Lacoppola, lancia lallarme strumentalizzazioni e dice senza mezzi termini che «sono stati coinvolti anche gli alunni più piccoli». «Ho visto quei manifestini e mi è sembrato giusto intervenire», dichiara il dirigente scolastico. Il quale, a proposito del volantinaggio negli istituti, ha trasmesso una nota al ministro dellIstruzione Mariastella Gelmini.
Ma non solo. Lacoppola ha pensato bene di scrivere direttamente una lettera aperta a insegnanti e presidi. «Il particolare momento che la scuola italiana sta vivendo si legge in quelle due pagine mi spinge a rivolgermi a Voi che siete lanima del processo di formazione e crescita dei nostri ragazzi affinché non siano strumentalizzati nei prossimi giorni di sciopero». Insomma, un vero e proprio appello. «Perché ci sono molti studenti che non sanno neanche perché stanno scioperando: in questo modo stiamo solo sciupando molte ore di lezione».
I timori sono lievitati dopo la notizia dei volantini nei cestini della merenda dei più piccoli: «Sono stati trovati da alcuni insegnanti e anche da diversi genitori, che si sentono giustamente preoccupati e hanno chiesto spiegazioni», racconta il provveditore. «A questo punto mi è sembrato doveroso lanciare lallarme». Nella lettera aperta Lacoppola chiede il contributo di prof e presidi «perché le difficoltà che la nostra scuola è chiamata ad affrontare possano essere superate in un clima di serenità e dialogo»; e ancora: «La libera manifestazione del proprio pensiero è un diritto sancito dalla Costituzione, ma è opportuno non dimenticare il diritto degli studenti a frequentare ogni giorno la scuola».
Il provveditore si è insediato solo a settembre ma ha già scatenato un terremoto. Oltre a lanciare lallarme strumentalizzazioni ha anche avviato una battaglia per la trasparenza nella graduatoria dei precari. Negli ultimi giorni, dopo diverse segnalazioni anonime, è spuntata infatti lombra di irregolarità: il sospetto è che siano state fatte dichiarazioni false per scalare posizioni approfittando dellautocertificazione. Lacoppola ha avviato uninchiesta interna e istituito una task force che dovrà esaminare le domande.
«Si tratta di una commissione composta da ottimi collaboratori: si sono subito messi al lavoro, anche perché non cè tempo da perdere in vista dellassegnazione degli incarichi». Sono stati individuati già due casi sospetti, uno dei quali è finito in un esposto in Procura.
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