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I clandestini sono tanti? Il governo raddoppia la durata dei permessi

La Caritas lancia l'allarme: ad almeno 350mila stranieri non è stato rinnovato il permesso di soggiorno. E il governo vuole raddoppiarne la durata: da un anno si passa a due

I clandestini sono tanti? Il governo raddoppia la durata dei permessi

Il governo tecnico si prepara a mettere mano anche alle politiche migratorie. Secondo fonti vicine all'esecutivo, infatti, tra le linee del decreto che sarà varato nei prossimi giorni verranno introdotte l'informatizzazione delle domande e il raddoppio della durata dei permessi di soggiorno. Il decreto correggerà, inoltre, la tassa di soggiorno a carico degli immigrati (da 80 a 200 euro) entrata in vigore lo scorso 30 gennaio con il decreto Maroni-Tremonti.

Oggi, al Senato, il ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi ha spiegato le linee guida dell'azione del governo sulle politiche migratorie. Con la collega all'Interno Annamaria Cancellieri, Riccardi è d’accordo a eliminare le "norme vessatorie", i "ritardi inspiegabili" e le "lentezze burocratiche che rendono umiliante per gli stranieri la richiesta di permessi, certificati, documenti". Seonco il ministro, infatti ci sarebbe il rischio che gli stranieri diventino irregolari. La Caritas parla di 600mila permessi di soggiorno rilasciati tra il 2009 e il 2010, scaduti e mai più rinnovati. Alla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, Riccardi ha fatto presente che c'è una percentuale non trascurabile (all'incirca 350mila persone) che rischia di finire nel circuito dell’irregolarità. "Il problema dell’immigrazione - ha spiegato il ministro - non deve diventare emergenza, ma deve essere affrontata nella logica della stabilità di queste presenze, della compatibilità e dell’integrazione".

Con il raddoppio della durata dei permessi, il governo Monti intende garantire un risparmio ai richiedenti. Ad esempio, il contributo è fissato a 80 euro per i permessi di durata compresa tra tre mesi e un anno. Raddoppiando la durata di validità dei documenti (che diventa da sei mesi a due anni), lo straniero risparmia la metà dell’importo dovuto. Lo stesso vale per i 100 euro pagati da chi chiede il permesso di durata compresa tra uno e due anni. Accanto all’aspetto economico, i tecnici dei ministeri del Viminale e dell'Integrazione si stanno impegnandi a spingere sull’informatizzazione delle procedure dei permessi di soggiorno e delle domande di cittadinanza per renderle più veloci e meno burocratiche in modo da far risparmiare anche l’amministrazione dello Stato.

Il governo si prepara a rivedere anche i Centri di identificazione ed espulsione (Cie). Proprio per questo Riccardi e la Cancellieri andranno, al più presto, a visitarli. Pur non essendo di competenza del suo dicastero, Riccardi ha spiegato che "essendo l’integrazione materia così prossima" i due ministeri hanno deciso di "lavorare insieme". "I Cie sono una risposta solo parziale al problema vogliamo verificare a fondo non solo la loro funzione - ha spiegato Riccardi - ma anche la vivibilità del loro ambiente".

Ad ogni modo, le strutture di Lampedusa potrebbero vedere presto non solo la presenza delle autorità italiane ma anche di quelle europee. "Nell’incontro avuto pochi giorni fa con il commissario Ue Malmstrom - ha riferito Riccardi - abbiamo concordato l’idea di affiancare a Lampedusa alla presenza italiana anche una presenza europea".

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