«Terre rosse», «Terre ben spianate», «Alberi rossi», «Albero e coltivazioni»: sono i titoli che Giorgio Bossola attribuisce ai suoi quadri non certo per mancanza di fantasia, ma perché dal 1985 sulle sue tele compaiono quasi esclusivamente alberi e terre. «Eppure i soggetti in passato sono stati molteplici - racconta lartista -. La svolta è del 1985, quando inaugurai una personale in via Brera dal titolo Le biolche». Sono proprio le biolche, l'unità di misura tuttora vigente nel modenese per misurare la grandezza dei poderi e che Bossola ben conosce perché nativo di questi luoghi, che ancora ritrae. Lispirazione gli venne quando, forzatamente, dovette passare alcuni giorni tra queste campagne il cui fascino in passato non aveva mai colto. E anche ora nella mostra «I colori dellaria» gli attori sono sempre loro, alberi e terre. «Molti hanno scritto che sembrano paesaggi visti dallauto - risponde Bossola -, ma può essere anche unesigenza pittorica per renderli più ancorati alla realtà». Una cosa, però, è certa: laria nei suoi quadri cè e si tinge di colore.
Alberi di ogni colore e di ogni misura e di ogni tipo, che sembrano irreali, ma che il variare delle stagioni rende probabili. E fanno volare con la fantasia.Giorgio Bossola «I colori dell'aria». A Seriate, piazza Alebardi 1, inaugurazione oggi ore 11 fino al 3 marzo.
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