Con i comici a Palazzo Ducale si ride, ma soltanto a sinistra

Con i comici a Palazzo Ducale si ride, ma soltanto a sinistra

Spudorato, pungente, grottesco: il Comico ha mille facce e mille e una maschera, dietro cui cela la sua misteriosa identità. Scappa, sguscia, impossibile catturarlo ed etichettarlo: «Siamo riusciti a spiegare tutto, anche l'essere e il nulla, ma per il comico non c'è nulla da fare: è impossibile definirlo». Lo ha detto Umberto Eco, ed è pura verità. Oggi è spesso schierato, abbinato a quel che si dice trasgressivo, ma il Comico genuino può anche nascondere una vena conservatrice; del resto ce lo ha insegnato Aristofane, che non è certo l'ultimo arrivato nel genere.
Insomma, il comico è una cosa seria. Da qui si parte per la prima edizione del festival del Comico «Forme del pensiero che ride», dal 20 al 25 maggio a Palazzo Ducale, ideato e curato da Margherita Rubino e promosso dalla Fondazione Cultura presieduta da Luca Borzani. In apertura, giovedì 20 e venerdì 21 maggio, un convegno inaugurato da Edoardo Sanguineti, con l'intervento di studiosi, artisti e giornalisti, che della comicità percorreranno la storia e la tradizione. Aperto a tutti, naturalmente, con dibattiti e confronti, «perché il Comico non è soltanto ridere», come ha affermato, senza l'ombra di un sorriso, lo stesso Borzani. Anche se, bisogna dirlo, quando si passa alla risata, le cose cambiano, visto che la platea sarà riservata ad una parte più ristretta di pubblico, con la scena dominata dai protagonisti della comicità (più o meno) contemporanea, palesemente non gradita a tutti i genovesi.
Così, accanto alla riscoperta di grandi classici di casa nostra, come il grande Gilberto Govi raccontato da Marco Salotti e Vito Molinari, o alla testimonianza di Pupi Avati e Carlo Giuffrè, verranno alla ribalta personaggi dalle idee ben note, come Dario Fo e Franca Rame, Paolo Villaggio, Moni Ovadia, Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni. È vero, un po' per natura un po' per scelta, tutti (o quasi) i comici dei nostri giorni appartengono alla sinistra, ma è indubbio allora che anche la manifestazione ha una sola via da percorrere e diventa a suo modo di parte.
Idem come sopra la sera del 22 maggio (La Notte dei Comici), a partire dalle 20.30, con un non stop di spettacoli e performance di comicità fino a notte fonda tra i Palazzi di Strada Nuova, nei cortili e all'interno delle splendide dimore storiche, con nomi più o meno conosciuti, da Flavio Origlio a Giulio Cavalli, da Paolo Nani a Maurizio Lastrico.


Novità assoluta invece il concorso «Risate nel mondo», premio per le migliori pagine comiche in italiano scritte da non italiani; iniziativa che vuole sottolineare il valore della comicità e della risata come collante universale tra le varie culture. I testi dovranno pervenire entro lunedì 10 maggio: i tre prescelti verranno letti e recitati sempre nelle notte di sabato 22 maggio da Laura Curino e Giorgio Gallione, coadiuvati dagli allievi del Teatro Stabile.

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