I dipendenti pubblici assenti 27 giorni l’anno

Palazzo Marino al 31° posto nelle classifiche sull’assenteismo. Migliorano Regione e Provincia. Marzia Oggiano (Cgil): "Orari troppo rigidi, serve più flessibilità"

Dipendenti che restano a casa per malattia, per assistere parenti portatori di handicap e per sbrigare commissioni personali. Il loro numero cresce negli enti pubblici locali. E aumentano, in proporzione, anche i giorni trascorsi lontano dal posto di lavoro. Ventitré, nel 2006, negli uffici della Regione. Ventuno e mezzo in Provincia, ventisette in Comune. Ma solo Palazzo Marino risulta meno virtuoso rispetto all’anno precedente, con un più tre per cento di assenze. Palazzo Isimbardi e Pirellone sono, infatti, in netto miglioramento. Rispettivamente del 18,1 e quattro per cento.
«In Regione - spiegano da via Filzi - ci sono tremila dipendenti. Il fenomeno è noto, ma si tratta di assenze giustificate. Nella maggioranza dei casi per malattia. Per arginare il fenomeno, sono state introdotte nuove forme di controllo». Badge elettronici che registrano entrate e uscite, per esempio. Senza contare che ogni variazione rispetto all’orario pattuito deve essere giustificata al capufficio. E, in caso di malattia, occorre presentare il certificato medico fin dal primo giorno di assenza. «Ogni mese - continuano dal Pirellone -, prima di ritirare lo stipendio i dipendenti devono presentare il tabulato con le loro presenze controfirmato dal responsabile dell’ufficio».
Se la Regione, anche grazie ai maggiori controlli, è migliorata di quattro punti percentuali in un anno, la Provincia ha visto diminuire le assenze di oltre il 18 per cento. Introducendo - come gli altri enti locali - incentivi alla produttività. Oltre che controlli serrati in tutte le 16 sedi distaccate, Idroscalo compreso. «Abbiamo 2.500 dipendenti - afferma l’assessore al Personale Daniela Gasparini -, mi piace pensare che il miglioramento della situazione dipenda dalla maggiore flessibilità e dalle forme di aiuto alle mamme. E anche agli incentivi, che non sono legati solo alle presenze, ma dipendono anche dalla qualità del lavoro». Dall’opposizione è arrivata l’idea di introdurre una commissione di controllo sull’attività dell’amministrazione. «Il suo compito è di effettuare verifiche politiche - conferma Bruno Dapei di Forza Italia -, ma l’organo funge da stimolo nei confronti dell’amministrazione. Perché funzioni al meglio e valorizzi il lavoro dei dipendenti».
Per quanto riguarda Palazzo Marino, le assenze risultano in aumento del tre per cento. «Proprio ieri - commenta Marilena Adamo del Pd - era all’ordine del giorno la richiesta di istituire una commissione di indagine sulla riorganizzazione del Comune, anche alla luce dell’assunzione di consulenti esterni. Non è escluso che i dipendenti possano essersi sentiti defraudati da questa politica». Ma i dati, avverte Marzia Oggiano, segretaria generale della Funzione pubblica di Cgil Milano, «devono essere letti in modo analitico.

Chi si assenta non lo fa solo per malattia, ma per motivi legittimi. Come nei casi di maternità. Il problema è che gli orari sono ancora troppo rigidi. Una maggiore flessibilità potrebbe contribuire a risolvere il fenomeno».

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