Carlo Faricciotti
da Milano
Spenti i fuochi dartificio di «Cinema. Festa Internazionale di Roma», è tempo di pensare al solido. Cioè, quanto pubblico ha saputo calamitare in sala, in questo primo fine settimana post Festa, la kermesse capitolina?
A giudicare dalla classifica degli incassi diffusa ogni lunedì da Cinetel molti, ma non tantissimi, non abbastanza comunque da scalzare dalle prime posizioni due film «veneziani» (passati cioè in anteprime per le sale della Mostra internazionale darte cinematografica) come Il diavolo veste Prada, uscito il 13 ottobre, primo giorno della Festa, primo con un incasso di 6 milioni 745 mila euro, seguito dal film di Oliver Stone World Trade Center, uscito anchesso il 13 ottobre, a maggiore distanza con i suoi 3 milioni. 317mila euro.
Il «romano» (tanto per continuare a usare unetichetta di comodo) La sconosciuta, ritorno al cinema, a cinque anni da Malèna, di Giuseppe Tornatore, forte di un bel cast (Michele Placido, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, la russa Ksenia Rappoport nel ruolo del titolo, Alessandro Haber) e di unattenta strategia promozionale (set triestino blindato, indiscrezioni lasciate trapelare più per depistare che per informare eccetera), conquista subito la terza piazza, con 747.813 euro in tre giorni di programmazione e 297 copie.
Invece gli altri film presentati a Roma e usciti in questo fine settimana per ora non decollano: Limbroglio-The Hoax, con Richard Gere, è sesto (349.439 euro al botteghino fino a ieri), Fur-Un ritratto immaginario di Diane Arbus, con liperattiva Nicole Kidman, è ottavo (con i suoi 253.585). E mentre altre due pellicole presentate alle Festa, I giardini dautunno e The Namesake, e annunciate per venerdì scorso sono ancora in freezer, stenta N. Io e Napoleone, altro grosso titolo «romano», costato quasi sei milioni di euro: il film di Paolo Virzì, in sala da sabato 14, si incunea al settimo posto, tra Limbroglio e Fur, e con 689 mila euro. Una curiosità: solo a Piombino, dove è stato girato, ha fatto il tutto esaurito.
A parte Tornatore, quindi, risultati non fiammeggianti (tiepidi soprattutto sul fronte Virzì). Punta ai piani alti della classifica The Departed, sempre presentato alla Festa e in sala da venerdì prossimo, ma il poker formato da Scorsese, DiCaprio, Damon, Nicholson non sembra bisognoso di particolari spinte festivaliere, come dimostra anche il box office americano, dove ha già raggranellato 77 milioni di dollari in due settimane.
Gli altri grossi calibri della Festa (The Prestige con l'ubiqua Scarlett Johansson, primo nella classifica Usa degli incassi; Il concilio di pietra, con Monica Bellucci; Alatriste, dal romanzo di Arturo Perez Reverte, lo scollacciato Borat) usciranno invece più avanti, quando si presume che leco della manifestazione si sarà già smorzato. Infine lunico titolo fischiato alla Festa, A casa nostra, di Francesca Comenicini, affronterà il giudizio del pubblico dal 3 novembre prossimo.
Presentata come la festa del pubblico e non degli addetti ai lavori, quindi, la neonata rassegna non sembra godere, almeno in questa prima edizione, delleffetto Premio Strega o, per restare in ambito cinematografico, delleffetto Oscar, per cui un prodotto premiato con lo Strega o lOscar decuplica il successo.
O forse ha colto il punto dolente, il tentativo non del tutto riuscito di ibridare festival e festa, il regista Paolo Sorrentino, che in unintervista a Repubblica ha bollato latmosfera della Festa come «un glamour alla porchetta. Non credo sia stata una manifestazione utile al cinema.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.