da Gravina (Bari)
Sono loro. Manca il verdetto definitivo che arriverà già oggi con gli accertamenti tecnici. Ma la speranza è finita. E così allimprovviso, dal buio di un pozzo a poca distanza dal centro di Gravina in Puglia, affiora il tragico destino di Francesco e Salvatore Pappalardi, i fratellini di 13 e 11 anni scomparsi il cinque giugno di due anni fa. I corpi (a quanto pare mummificati) sono stati avvistati ieri sera in un cunicolo di appena un metro di diametro che sprofonda per venticinque metri. I vigili del fuoco si erano calati là sotto per salvare un ragazzino di 11 anni precipitato mentre giocava con gli amici. Durante loperazione di soccorso è scattato lallarme. E rapidamente i sospetti hanno lasciato il posto alla drammatica conferma: sono i resti di due bambini e sono compatibili con lepoca della scomparsa di Ciccio e Tore; lulteriore conferma è emersa dal riconoscimento dei vestiti: sono stati notati i pantaloni bianchi di Francesco e la maglietta arancione di Salvatore.
Il primo intervento dei vigili del fuoco è scattato alle 17 dopo una telefonata. I soccorritori sono giunti sul posto, in via Conciliazione, a ridosso della pineta comunale, una zona punteggiata da una serie di casolari diroccati e case abbandonate. Non è distante dal centro e dal commissariato di polizia. Nel pozzo cera il ragazzino caduto mentre giocava con gli amici. Era ferito, le gambe rotte, ma riusciva a parlare: uno dei vigili del fuoco si è calato, lo ha imbracato e lo ha portato fuori. Una volta in superficie, il soccorritore ha riferito di aver scorto dei resti umani: è stata fatta una seconda ispezione, si è diffuso lallarme.
La notizia è rimbalzata a Bari. Nel giro di poco tempo sul posto si sono precipitati il procuratore Emilio Marzano, il prefetto Carlo Schilardi, la madre dei due bambini e il questore, Francesco Speranza. Che conferma: «Sicuramente si tratta di Ciccio e Tore, abbiamo troppi elementi che coincidono». E aggiunge: «Potrebbero essere caduti come potrebbero essere stati buttati». Insomma, dopo il ritrovamento è possibile intravedere nuovi scenari investigativi in questa vicenda drammatica tinta di giallo. Nonostante linchiesta sembrasse chiusa dopo larresto del padre dei fratellini, Filippo Pappalardi, in carcere con laccusa di aver ucciso i figli e aver fatto sparire i corpi. «A questo punto dice il suo avvocato, Angela Aliani - ritengo che le indagini debbano ripartire dallinizio».
Ciccio e Tore sono svaniti nel nulla dopo una serata come tante. Lultima volta li hanno visti il cinque giugno in piazza delle quattro fontane, nel centro storico di Gravina in Puglia, ventimila abitanti, paese arrampicato sulle colline della Murgia. I fratellini sono usciti di casa dopo aver fatto i compiti, si sono incontrati con alcuni amici, hanno giocato rincorrendosi e lanciandosi palloncini pieni dacqua. Da allora solo una valanga di segnalazioni che hanno accompagnato mesi scanditi da serrate ricerche, rimaste senza esito.
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