Se c'era bisogno dell'ufficialità dell'avvio della campagna elettorale da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini eccola arrivata. "Fli è in campo, il Terzo Polo cresce e Fini è in campagna elettorale, come lo è Berlusconi". L'annuncio non giunge dalle parole del diretto interessato: sarebbe fin troppo spudorato, anche se ormai Fini ha dimostrato di aver abbandonato lo scranno di presidente superpartes più volte. Ma giunge da uno dei suoi fedelissimi, il pasdaran Carmelo Briguglio, che in un intervento a Montecitorio mette nero su bianco i piani del leader del suo partito.
Il tutto condito dal solito attacco nei confronti dell'esecutivo, di cui faceva parte fino a poco tempo fa, e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Scajoliani, ex responsabili, scontenti, fuggitivi da Fli, sottosegretari di fine stagione, onorevoli usa e getta: Berlusconi si prepara a gettarli in mare ripulendo le liste del partito che è sua proprietà personale. Macché primarie, macché Formigoni o Alfano: il candidato premier è e sarà ancora lui. Lo ha detto chiaro: deve difendere le sue aziende, le sue antenne, gli interessi dei suoi figli", tuona il vicecapogruppo vicario di Fli a Monte Citorio.
Che poi aggiunge: "Solo gli ex dc il cui modello politico è Don Abbondio hanno paura di prendere atto della realtà. Noi lo abbiamo capito da tempo. Per fortuna. Delle lettere non firmate in puro stile democristiano non ci interessa nulla. Le lettere anonime, apocrife, clandestine che girano dentro il Pdl testimoniano che il dissenso verso Berlusconi e il suo governo che non governa c’è ed è in crescita. Perché il dissenso diventi un fatto politico manca un leader che lo impersoni".
Peccato per Briguglio che le ultime notizie in circolazione smentiscano la veridicità della missiva dei frondisti del Pdl. Ma per Briguglio i malcontenti ci sono ed è tutto un problema di coraggio. "Non lo è Scajola al quale manca il coraggio e nemmeno Pisanu al quale fanno difetto la voglia e i bioritmi. Così i dissenzienti non trovano la forza di reagire concretamente e si limitano ad elaborare quelle che hanno il sapore di lettere di condannati a morte dal campo berlusconiano".
Il falco futurista poi rigetta ogni ipotesi di governo tecnico, perché "toglierebbe le castagne dal fuoco a Berlusconi. In questo caso le opposizioni sarebbero costrette a prendersi sulle spalle misure e sacrifici contenuti nella lettera all’Ue che il presidente del Consiglio ha confezionato senza consultarci. A noi di Fli e del Terzo Polo chi ce lo fa fare?".
E dunque ecco la strategia di Futuro e libertà: "Lasciamo che il premier assuma fino in fondo la responsabilità e le
conseguenze politiche ed elettorali del disastro che ha provocato. Insomma il governo governi e l’opposizione faccia l’opposizione. In fondo sono i due modi di servire il Paese. Unicuique suum, a ciascuno il suo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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