Roma -
Uno dei teoremi della sinistra italiana del Duemila è che non c’è
nessuno di abbastanza impresentabile se è disposto a dire peste e
corna di Berlusconi. Specie se c’è una telecamera accesa nei dintorni.
L’ossessione anti-Cav della gauche ,
come un mostro dalle spaventose fauci e dallo stomaco capiente, si
ciba di qualsiasi rimasuglio, anche i più ideologicamente
indigeribili: vale arruolare anche Marine Le Pen, quarantaduenne
rampolla di Jean-Marie, ed erede della leadership paterna del Front
National, il movimento di estrema destra ultra- nazionalista,
ultra-conservatrice, ultra-antieuropeista, ultratutto-
ciò-che-non-piace-alla-sinistra, a cui lei, la bionda pulzella, ha
dato giusto una patina di presentabilità femminile.
Ospite di
Lucia Annunziata, nella trasmissione «In 1/2 Ora», ieri su Raitre, la
Le Pen ha parlato di tutto, da Dominique Strauss Kahn all’immigrazione
in Europa. Tutti contorni della portata principale, che per
l’Annunziata era ascoltare qualche giudizio tranchant della lepenina
su Silvio Berlusconi (cosa che l’avvocato francese ha fatto senza farsi
pregare): si sa, una critica da destra a Berlusconi è come un gol in
trasferta, vale doppio. «Penso che il fallimento di Berlusconi - ha
detto la Le Pen riferendosi alla recente sconfitta elettorale del
premier italiano e della sua maggioranzasia anche legato ai suoi
comportamenti personali. C’è un bisogno di etica e di ritorno a una
morale pubblica, è vero in Italia ma anche in Francia. Credo che tutti
i Paesi europei abbiano bisogno di dirigenti che siano all’altezza dei
loro bisogni». Un giudizio nel quale Berlusconi è accomunato al
presidente francese Nicolas Sarkozy, che «rappresenta questa casta, una
specie di oligarchia che approfitta del potere per difendere i propri
interessi e ha dimenticato il bene comune del popolo ». Le
somiglianze tra i due leader, Silvio e Nicolas, non finiscono qui:
«Hanno avviato una costruzione europea che ci vieta di avere una
nostra sovranità e di decidere che futuro vogliamo dare ai nostri
figli. È una cosa che rimprovero a tutti e due ». In particolare
Berlusconi «rifiuta di voltare le spalle a una Ue che è incapace di dare
crescita e prosperità ai popoli, di voltare
le spalle a una moneta unica che non ha mantenuto nessuna delle
promesse, che rifiuta di prendere decisioni chiare sull’immigrazione, e
resta nell’Ue sperando di trarne qualche vantaggio». E il Cavaliere
viene bacchettato dall’esponente del Front National anche sulla
gestione dell’emergenza immigrazione: «Forse Berlusconi pecca di
mancanza di volontarismo politico e questo forse potrà avvantaggiare
i suoi avversari».
Quanto alla Lega,
movimento con il quale il Front National francese ha più di una
somiglianza ma che la le Pen ammette di «non conoscere bene»,
l’esponente del Fn crede «che forse sia stato un errore essersi
alleati con Berlusconi, così si è in contraddizione con il proprio
messaggio. Io non mi alleerò con Sarkozy perché io sono per la
sincerità e la fermezza. Sarkozy fa esattamente il contrario di ciò
che io vorrei per il mio Paese e sarebbe
cinico dire che mi alleo con lui solo per avere un incarico. Io non
voglio dare lezioni ad altri, ma noi facciamo le nostre battaglie da
soli. È difficile allearsi con qualcuno al governo continuando a
cercare di fare opposizione. Si finisce sempre per sottomettersi alla
forza principale, per questo io non mi alleo perché non voglio
sottomettermi». Provoca la Annunziata: allora la Lega dovrebbe uscire
dal governo? «Sarebbe un’ingerenza nella politica italiana», si trae
d’impaccio la Le Pen.
Nel resto dell’intervista, la leader del Fn mena fendenti anche a Mario Draghi, neopresidente della Banca centrale europea («non ha molta credibilità in termini di indipendenza, è stato banchiere in una delle maggiori banche americane») e alla première dame francese, Carla Bruni («è un incantevole ectoplasma, un’icona: le mancano spessore, calore, profondità »).
Ma risparmia l’ex modella italiana sul gossip della gravidanza a orologeria: «Sono una madre anch’io,non voglio pensare che si possa essere tanto disumani da servirsi di un neonato per vincere le elezioni». Quale fair play , madame Le Pen.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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