È uno spettacolo straordinario quello che si presenta oggi agli occhi di coloro che passano davanti via Marina 5. Qui dove ha sede la Corte dei conti ci saranno una quarantina di camici bianchi incatenati. Si tratta dei medici di famiglia che contestano la messa in mora di circa duecento loro colleghi lombardi tacciati come iperprescrittori che dovranno risarcire di tasca propria il presunto danno erariale. «Questi medici - spiega Mauro Martini, presidente lombardo dello Snami (il Sindacato nazionale autonomo medici italiani - sono convocati dai funzionari della Corte dei conti e, se ritenuti responsabili daver prescritto farmaci al di sopra della media distrettuale, dovranno risarcire di tasca propria il presunto danno erariale attribuito loro, per importi variabili da poche migliaia a qualche centinaio di migliaia di euro.
«È un provvedimento inammissibile - sottolinea Martini - soprattutto alla luce del fatto che era stato trovato un accordo con la Regione che riportava a una valutazione in ambito clinico-collegiale del comportamento prescrittivo dei colleghi. Le valutazioni della Corte dei conti, realizzate solo su parametri statistici, rischiano di far sembrare iperprescrittori quei medici di famiglia che, magari, dedicano più tempo al loro lavoro e si occupano di malati critici».
A preoccupare il presidente lombardo dello Snami sono le ripercussioni dei provvedimenti della Corte dei conti. «Si corre il rischio - puntualizza - che nessuno voglia più curare i pazienti complessi che assorbono più risorse farmacologiche, con gravissimi danni per la salute dei cittadini».
Quei cittadini che il Sindacato nazionale autonomo medici italiani vuole trascinare domani, come supporter, davanti alla Corte dei conti. Oltre, naturalmente, ai loro colleghi. E oggi sono davvero molti i camici bianchi che manifestano per lintera mattinata, dalle ore 9 alle 13. Il momento clou, quello del comizio dal palco, è previsto per le 10,30. Cè da giurare che sono davvero tanti i medici di base in via Marina al 5, basti pensare che sono 8.000 quelli che lavorano in Lombardia, 1.030 a Milano, circa duecento quelli per i quali la Corte dei conti ha dato disposizione ai direttori delle Asl di tutta la Lombardia di metterli in mora e ben 564 il totale di quelli denunciati dalla Guardia di finanza, 77 dei quali solo a Milano.
In merito alle notizie che circolano e alla manifestazione di stamani la Corte dei conti ha precisato che «unindagine sulle iperprescrizioni è in corso e non è ancora ultimata».
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