I misteri che vengono dal passato

Glauco Berrettoni

Gli studiosi di letteratura ed i cultori dell'esoterismo troveranno sicuramente illuminante questo volume, che comprende due saggi di Renato Del Ponte «Dal vampiro all'esoterismo di Dante. L'itinerario occulto della famiglia Polidori-Rossetti» e «Il pendolo di Foucault di U. Eco», ed uno di Gabriella Chioma «Simbologia ermetica ed archetipi» ne «La principessa Brambilla» di E. Th. A. Hoffmann.
Il vampiro è una figura affascinante che da sempre popola incubi e fantasie dell'uomo, un morto che torna in vita e continua una forma di esistenza bevendo il sangue dei viventi, una creatura dai mille volti che ha influenzato scrittori e registi, che hanno rielaborato in vario modo questa figura emblematica del folklore di diverse tradizioni, come quelle slave, la greca e persino l'araba.
Se tutti sanno che la sua fortuna letteraria è dovuta alla penna di Bram Stoker (1847-1912), scrittore irlandese che raggiunse il successo grazie al suo Dracula (1897), meno noto è che, in realtà, la figura del vampiro - non romeno, questa volta, ma addirittura inglese -, al di là di qualche sparuto riferimento di Byron (Giauarro, 1816), compare come vero e proprio archetipo letterario con The Vampyre. A Tale (1819), romanzo gotico in un primo tempo addirittura attribuito a Byron e scritto da J.W. Polidori che, nel 1816, con lo stesso Byron, Shelley e sua moglie Mary - poi autrice di Frankenstein -, aveva partecipato alla riunione di Ginevra che avrebbe portato alla nascita della cosiddetta «narativa dell'orrore».
Partendo da questi dati, Renato Del Ponte esamina gli intrecci che tra Golden Dawn, letteratura gotica e paganesimo neoplatonico, portano alla figura di Gabriele Rossetti (1783-1854) che, patriota liberale e poeta pieno di sentimentalismo arcadico, sarà cognato del Polidori e, soprattutto, autore della riscoperta del linguaggio ermetico dei Fedeli d'Amore e del ghibellinismo antipapale in Dante Alighieri.
La sua opera Mistero dell'amor platonico nel Medioevo derivato da' misteri antichi (1840), ha messo in luce il filo sotterraneo che porta l'antico paganesimo a vivere sino al tempo di Dante, sia pur mascherato per evitare le reazioni di un guelfismo intollerante e incapace di comprendere la sapienza iniziatica dell'esoterismo.
Il fatto che l'autore del saggio sia quel Renato Del Ponte, direttore della rivista tradizionale Arthos, seguace di Julius Evola ed esponente del Movimento Tradizionalista Romana, rende il saggio sicuramente appetibile per chi voglia ripercorrere una linea interpretativa che, da Rossetti a Valli, giungerà sino al pagano e massone Arturo Reghini, a René Guénon e alla Metafisica del Sesso di Julius Evola.
Una ripresa degli antichi misteri che è l'esatto opposto del Pendolo di Foucault: nel secondo saggio, De Ponte chiarisce la deliberata parodia, l'attacco alla Tradizione, il dileggio di ogni autentico essoterismo operato da Umberto Eco, che riesce nella non facile opera di volgere in ridicolo tutte le scuole tradizionali, ebraiche, islamiche e cristiane incluse. Proprio per questo, il saggio non mancherà di interessare anche chi, magari sospettoso sull'esoterismo, vede nella Chesa Cattolica l'unico vero punto di riferimento.


Il terzo saggio, di Gabriella Chioma, permette di rivisitare la tematica del Doppio, di contenuti misterico-sapienziali del nostro Carnevale e, soprattutto, al simbolismo ermetico ed alchemico presenti in un filone letterario che, troppo spesso, non viene compreso da chi vi si accosta con mentalità profana.
Renato Del Ponte - Gabriella Chioma, Esoterismo e Letteratura. Tre saggi, Edizioni del Tridente, Treviso, 2005, € 12,50

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