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I partiti si fanno il condono per i manifesti abusivi

Affissioni vietate: nel Milleproroghe spunta una maxi sanatoria Basteranno mille euro a provincia per cancellare tutte le multe

I partiti si fanno il condono  per i manifesti abusivi

Roma - Dovevano cambiare i tempi, governo tecnico e misure di rigore. E invece dietro l’angolo dell’anno nuovo è in arrivo un bel condono. Il primo del governo Monti, e che «salva», guardacaso, i politici. I due relatori del Pdl e del Pd hanno infatti inserito nel decreto Milleproroghe un emendamento che prevede una sanatoria per gli abusi dei cartelloni pubblicitari dei politici. Tutti i reati commessi fino al 29 febbraio di quest’anno potranno essere sanati con un versamento di appena mille euro: non per cartellone, ma per ogni provincia dove è avvenuto l’abuso.
Basta questo piccolo pagamento per annullare tutti i procedimenti in corso con amministrazioni o associazioni di cittadini. I manifesti selvaggi, sparpagliati spesso in luoghi simboli delle città, sono tutti quasi perdonati, previo pagamento della piccola multa.
Sui blog già si grida alla «casta» che tutela sempre se stessa. La misura era stata in realtà prevista, identica, lo scorso anno, proprio nel decreto Milleproproghe, e anche l’anno prima, e quello prima ancora, a ritroso, fino al 2008. È insomma una prassi: ogni reato commesso dai partiti alla voce pubblicità stradale decade con il condono. Ma quest’anno il provvedimento fa a pugni con il nuovo corso italiano che il governo tecnico vuole portare per salvare il Paese. Sacrifici per tutti ma cartelloni politici condonati. La norma arriva tra l’altro nei giorni in cui la procura di Roma sta indagando su un presunto mercato di «mazzette» nella Capitale legate alle affissioni abusive.
L’emendamento porta le firme dei relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Gioacchino Alfano (Pdl), che non hanno fatto nulla di diverso dagli anni passati, ma che nella serata di ieri hanno ricevuto (con il governo) i primi attacchi politici da radicali e Italia dei Valori.
I radicali Mario Staderini e Marco Cappato chiedono al presidente Napolitano e al premier Monti di «bloccare questo scempio, particolarmente odioso nel momento in cui si chiedono agli italiani enormi sacrifici».
La norma è abusiva «come le affissioni illegali che si vorrebbero condonare», attacca anche il presidente vicario del gruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi.
Nessuna protesta della Lega. Sembrerà strano, ma non lo è, perché fu proprio il Carroccio, nel 2010 al Senato, a proporre lo stesso emendamento al decreto Milleproroghe di allora. «È normale per chi fa politica davvero», sottolineava il senatore del Carroccio Massimo Garavaglia. In quella contingenza il Partito democratico aveva invece votato contro, e il senatore Enzo Bianco aveva definito il provvedimento «una norma di inciviltà». Quell’emendamento prorogava anzi al 31 maggio la sanatoria sui cartelloni politici abusivi, comprendendo così anche i mesi delle elezioni regionali.
La sanatoria 2012 si riferisce dunque al periodo compreso tra l’1 marzo del 2011 e la fine di febbraio di quest’anno. E comprende quindi anche gli ultimi cartelli affissi dai partiti, compresi quelli della nuova campagna di tesseramento del Pd, che secondo molti blogger «sarebbero abusivi».
Il via libera al decreto Milleproroghe nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali è previsto per oggi.
I relatori Gianclaudio Bressa e Gioacchino Alfano hanno presentato un pacchetto di proposte che vanno dalle modifiche alla riforma delle pensioni per i lavoratori che hanno stretto accordi individuali con le aziende, a novità sul personale della scuola, sulle concessioni autostradali, sulla vendita degli immobili delle Regioni. Ieri è iniziato l’esame di trecentocinquanta emendamenti presentati dai singoli deputati, ma il voto sui tempi più importanti è previsto per oggi.


La prossima settimana il Milleproroghe approda nell’aula di Montecitorio.

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