da Roma
Permettere ai preti di sposarsi è la soluzione alla crisi delle vocazioni? Nei mesi scorsi era intervenuto il primate inglese Murphy OConnor, pochi giorni fa ne aveva parlato il nuovo presidente dei vescovi tedeschi, ora lo fanno i preti brasiliani a conclusione del loro dodicesimo incontro nazionale, al quale ha partecipato il cardinale Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione vaticana del clero, appena rientrato a Roma: sembra che qualcuno stia preparando lopinione pubblica nella Chiesa a una svolta epocale da mettere nellagenda di un prossimo pontificato.
Del celibato sacerdotale si è parlato nel monastero di Itaici, nello Stato di San Paolo, dove dal 13 al 19 febbraio si è svolto lincontro nazionale dei sacerdoti brasiliani, con 430 delegati delle diocesi del Paese sudamericano.
Ospite donore il cardinale Hummes, da due anni trasferito a Roma alla guida del «ministero» vaticano che si occupa dei sacerdoti. Alla vigilia del suo commiato da San Paolo, dovera arcivescovo, Hummes rilasciò unintervista possibilista sul matrimonio dei preti e appena arrivato in Italia dovette in qualche modo rettificare.
Ora, nel comunicato finale della riunione che si è svolta in Brasile in sua presenza, è contenuta una petizione alla Santa Sede affinché sia rivista la legge canonica che obbliga i sacerdoti al celibato. Il documento sarà prossimamente inviato proprio alla Congregazione guidata dal cardinale Hummes. I rappresentanti del clero brasiliano alla riunione, oltre al segretario della Conferenza episcopale del Brasile, erano presenti anche i delegati di «Rumos-Padres casados», lassociazione di preti sposati chiedono che ci siano due tipi di sacerdozio: uno celibatario, per chi prende i voti di castità negli ordini e congregazioni religiose, e un altro secolare senza obbligo di celibato, riservato a persone sposate ordinate dai vescovi perché ritenute degne.
Si tratta del cosiddetto sacerdozio dei «viri probati», persone di provata fede che verrebbero ordinate anche se hanno famiglia per far fronte alla crisi della vocazioni e alle mutate esigenze dellannuncio evangelico. Una misura questultima che aiuterebbe anche a reintegrare nella Chiesa i preti che hanno abbandonato labito per unirsi in matrimonio e spesso sentono nostalgia dellattività sacerdotale.
Secondo quanto affermato da un vescovo citato dal quotidiano spagnolo El Pais ma che ha chiesto lanonimato, in Brasile dove ogni anno il cattolicesimo subisce unemorragia di fedeli che scelgono le sette già da tempo vengono ordinati sacerdoti laici sposati.
I preti brasiliani chiedono anche, nella loro lettera, che il Papa modifichi in senso più democratico il sistema di nomina dei vescovi e che permetta a chi ha divorziato ma si è rifatto una famiglia di prendere i sacramenti, cosa ora proibita formalmente.
Meno di una settimana fa era stato il nuovo presidente della potente Conferenza episcopale della Germania, Robert Zollitsch, ad affermare in unintervista a Der Spiegel di essere «contrario al divieto di riflessione» sulla possibilità di abbandonare lobbligo del celibato dei preti. «Constatiamo la diminuzione delle vocazioni, perché la sfida del Vangelo è difficile da trasmettere. È ovvio che il collegamento tra lessere prete e il celibato non è teologicamente necessario».
Larcivescovo di Friburgo, precisando che la decisione di abolire il celibato obbligatorio per i preti andava presa da un nuovo Concilio, intendeva ribadire che si tratta comunque di norma ecclesiastica che non è legata allessenziale della fede.
Il Sinodo dei vescovi di due anni fa, però, non aveva ritenuto opportuno aprire un dibattito sullargomento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.