I protestanti svedesi dicono sì al matrimonio religioso

Sì al matrimonio religioso tra omosessuali. La Chiesa luterana svedese fa da pioniera e approva una norma che consente anche ai gay di poter celebrare la loro unione in chiesa a partire dal primo novembre prossimo. D’ora in poi l’espressione «marito e moglie» sarà sostituita nei nuovi casi con una formula che in italiano suonerebbe come «sposi uniti legalmente». Se lo volessero, i singoli pastori potrebbero comunque continuare a rifiutarsi di celebrare il matrimonio di persone dello stesso sesso.
La decisione arriva dopo che il primo maggio scorso una legge civile ha introdotto in Svezia la possibilità anche per gli omosessuali di contrarre matrimonio davanti all’ufficiale di stato civile.
Il Sinodo della Chiesa di Svezia (luterana) ha passato la proposta a maggioranza, con 176 voti favorevoli su 249 (i delegati sono in tutto 251 ma due erano assenti, ndr) e lo ha fatto proprio nel giorno del trentesimo anniversario del provvedimento che ha messo fine alla classificazione dell’omosessualità come malattia.
Già dal 2007 la Chiesa di Svezia offre ai suoi fedeli omosessuali una benedizione per la loro unione, un modo per accoglierli e riconoscerli in assenza di una presa di posizione ufficiale dal parte dei vertici.
«La decisione del Sinodo è una presa di posizione a favore di una prospettiva inclusiva delle persone - dice Asa Regnér, leader dell’Associazione svedese per l’educazione sessuale (Rfsu), il principale gruppo in difesa dei diritti degli omosessuali in Svezia -. Al di là del fatto che uno sia religioso o no, questa cosa riguarda il clima sociale complessivo e la questione dell’uguaglianza fra le persone».
Stupore e delusione, invece, tra i rappresentanti della Chiesa cattolica e ortodossa di Svezia, che si sono detti dispiaciuti per la decisione: «È con grande dispiacere che abbiamo ricevuto la notizia che la Chiesa di Svezia ha deciso di sposare persone dello stesso sesso chiamando questa unione “matrimonio”.

È un passo indietro, non solo dalla tradizione cattolica ma anche dalle visioni sul matrimonio delle principali religioni del mondo», hanno scritto in una dichiarazione congiunta il vicario Frederik Emanuelson della Chiesa cattolica e padre Misha Kaksic, coordinatore della famiglia delle Chiese ortodosse al Consiglio cristiano di Svezia (Ccs). «Nelle nostre chiese non sposiamo coppie dello stesso sesso perché tutto ciò è in chiara opposizione con la tradizione della nostra Chiesa e con le nostre vedute sulla creazione».

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