I ragazzi diventano attori e raccontano il bullismo

Terza media di Quarto Oggiaro scelta per fare un cortometraggio. Nella sceneggiatura, scritta dagli allievi, le prepotenze del «branco»

I ragazzi diventano attori e raccontano il bullismo

I jeans sono gli stessi, le felpe cambiano solo del colore, anche i movimenti seguono un codice ben preciso, che è quello dell'appartenenza. Eppure, guardando quei quindici, venti volti si riesce a identificare, nascosto dietro un velo di timidezza, la scintilla dell'irripetibile. Ognuno ha qualcosa di personale, magari ancora in embrione, e lo conserva per i momenti speciali: che, solitamente, sono quelli più segreti, lontano dagli adulti. Sono i ragazzi della III A della Scuola Media «Arturo Graf» di Milano, quartiere Quarto Oggiaro, zona di confine dove vale quella vecchia battuta secondo cui, nella vita, «ognuno combatte la sua battaglia». Eccoli, quindi questi teen ager alle prime armi, bambini fino a ieri ma di uno ieri che a loro sembra, e in fondo è, preistorico: una buona idea li ha catapultati sotto i riflettori e loro, alla faccia dei luoghi comuni, hanno gestito quei riflettori con disciplina, passione e talento.
La buona idea è quella della professoressa di lettere Maristella Castagnetti che, un giorno, pensa di far realizzare ai suoi ragazzi una buona sceneggiatura, pensata in coro e scritta da chi ha più dimestichezza con la prosa, dopodiché spedirla ai responsabili italiani di Ciak Junior, festival televisivo internazionale sul cinema per i ragazzi e vedere che succede. Quel che è successo è semplice: la storia vale, e a fine marzo scorso, dopo aver ottenuto i nulla osta di prammatica, due troupe - una cinematografica e una televisiva - si presentano alla «Arturo Graf» di Quarto Oggiaro.
La troupe cinematografica è quella del Gruppo Alcuni di Treviso, guidata dal regista Sergio Manfio e dal fratello e coordinatore artistico Francesco, quella televisiva è di casa Mediaset: dal loro lavoro - ma soprattutto da quello dei ragazzi, autori e interpreti del progetto - nascono in soli 3 giorni il cortometraggio e il backstage tv di «Una canzone per Laura», storia drammatica e tenera di bullismo, realtà, quest'ultima, ben conosciuta nelle strade di Quarto Oggiaro. Questo film verrà trasmesso da Canale 5 domani alle ore 9.30, nella prima di quattro puntate dedicate ogni domenica al festival Ciak Junior, giunto ormai alla diciassettesima edizione (la settima trasmessa da Mediaset): in competizione con altri due film italiani, realizzati da studenti di Aosta e Ragusa, e con opere provenienti da tutto il mondo, «Una canzone per Laura» si giocherà il suo particolarissimo «oscar» di Ciak Junior, destinato a finire sulle tv di almeno 17 Paesi stranieri in tutti i continenti.
La storia nata dalla fantasia dei giovani cinematografari di Quarto Oggiaro racconta di un ragazzino muto catapultato nella realtà ostile di una scuola, dove il suo handicap lo isola dai coetanei, che arrivano al punto di picchiarlo. Quando però una ragazzina di nome Laura prende le sue difese, la vita del piccolo protagonista cambierà.

Difficile strappare battute ai giovani attori: «Sono stato scelto io come protagonista - si schermisce il minuto Giampietro, irresistibile faccia da teppa - perché l'anno scorso ero stato bravo alle prove di recitazione scolastiche. Gli altri sono stati selezionati per sorteggio». Sorteggio fortunato, a giudicare dai bellissimi occhi dell'altra protagonista, Giada.

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