Cè qualcosa darcaico nellarte moderna di Luca Pignatelli. Qualcosa che evoca rami intricati e radici profonde, come in un bosco sognato, sbiadito dal tempo che affiora, pallido e misterioso, come un ricordo. È una delle impressioni che sorge in chi sinoltra lungo i sentieri dellultima personale dellartista milanese, al Museo Archeologico di Napoli, fino al 28 febbraio.
La mostra, corredata da un catalogo Electa, è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta ed è curata da Achille Bonito Oliva. Ospita in quattro sale lavori inediti realizzati appositamente per loccasione: linstallazione Schermi, composta da oltre cento tele; quadri di grande formato, Eroe, Siracusa e Treno; e la serie dedicata al tema della caccia, proposto qui per la prima volta nella sequenza di opere con scene daggressione di animali selvatici. In una sala viene proiettato Hope 1, un film di sette minuti realizzato dal regista Daniele Pignatelli, dove sono protagonisti i quadri dellartista.
Lapproccio di Luca Pignatelli al mondo dellimmagine avviene attraverso larchitettura. Le sue tele evocano i templi romani, Pompei e larte antica, di cui lartista subisce il fascino. Allindagine archeologica si affianca quella sullarchitettura moderna e in particolare del mondo industriale, rappresentato nelle sue opere da aerei da guerra, mezzi pesanti e locomotive, ma anche nella scelta di supporti come i teloni ferroviari. Allattenzione per il dettaglio architettonico si accompagnano tonalità cupe e unatmosfera sospesa, presente nelle grandi tele di paesaggi caratterizzati dalla rappresentazione di un mondo in costante pericolo e dalla minaccia che incombe sulla civiltà.
Lartista predilige luso di tele logore, il montaggio di frammenti, la scelta di una gamma limitata di colori dai toni saturi e luso della polvere dalluminio, elementi che determinano la dissolvenza delle coordinate spazio-temporali dei dipinti, sino a sospenderli in un attimo eterno. Piccole macchie di pittura bianca paiono sporcare i quadri, richiamo alla realtà che opprime larte. Immagini che galleggiano silenziose sul lago del tempo.
LA MOSTRA
«Luca Pignatelli», Napoli, Museo Archeologico Nazionale, Piazza Museo 19. Fino al 28 febbraio. Info: 081292823.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.