da Roma
Le forze armate italiane impegnate nella missione Isaf in Afghanistan «non sono direttamente coinvolte» nelle operazioni di ricerca di Clementina Cantoni. Tuttavia, i nostri militari «se ce lo chiederanno, sono pronti a fare la loro parte». Lo ha detto il capo di stato maggiore dellesercito, generale Giulio Fraticelli, in occasione della visita agli stand del progetto «associazione degli eserciti europei» organizzata ieri alla Cecchignola a Roma. Fraticelli ha ricordato che lAfghanistan è «un Paese sovrano che ha un suo governo, delle sue forze di sicurezza, che sta investigando con altre nostre strutture (i servizi segreti, ndr)». I nostri militari dunque non possono «continuare la loro missione di sicurezza nel contesto delle Nazioni Unite, e in questo contesto si cerca di dare la maggiore sicurezza generica possibile».
In casi di rapimento, come quello della Cantoni, ha sottolineato il capo di stato maggiore, sono dunque «le autorità locali ad avere il compito di seguire determinate azioni criminose». «Se hanno bisogno di collaborazione, e ce lo chiedono, noi faremo la nostra parte», ha concluso Fraticelli.
Il sindaco di Roma Veltroni ha promosso per domani una fiaccolata per chiedere la liberazione di Clementina e il Comitato fermiamo la guerra per Clementina Cantoni ha organizzato un presidio. La famiglia della giovane sequestrata ha espresso ieri il suo ringraziamento e la sua commozione per i messaggi di solidarietà ricevuti in questi giorni e «per tutti quelli, persone, Enti locali, istituzioni, che hanno organizzato manifestazioni per la liberazione di Clementina». Lo ha detto il giornalista e amico di famiglia Marco Formigoni dopo aver incontrato Fabio e Germana Cantoni nella loro abitazione di via Jan, a Milano.
Formigoni ha ribadito che la situazione non è diversa dai giorni precedenti, e che lattesa continua.
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