da Milano
A poco più di un mese dalla morte dellex amministratore delegato di Mediobanca, Vincenzo Maranghi, Il Sole 24 Ore ha pubblicato ieri il suo «testamento segreto». Nel lungo articolo redatto da Fabio Tamburini che accompagna «quelle lettere segrete (e scomode)» inviate a vari interlocutori emerge, in particolare, lattaccamento del banchiere per Piazzetta Cuccia e per i suoi dipendenti anche dopo le dimissioni arrivate nellaprile del 2003. «Questo è il mio addio - ha scritto il top manager, consapevole della gravità del male che lo aveva colpito, in una delle numerose missive indirizzate ai collaboratori dellistituto e a chi gli è rimasto vicino sino allultimo - a un tempo sereno e sofferto. Sereno perché mi ricongiungo con la casa del Padre, sofferto per lepilogo della mia vita di lavoro e il male che è stato fatto alla banca».
Nelle stesse lettere, però, Maranghi non nascondeva la preoccupazione per il futuro della banca daffari. «Mi hanno cacciato nel nome dellitalianità di Mediobanca, accusandomi di averla venduta ai francesi e ora stanno consegnandola, insieme alle Generali, proprio a loro». E aggiungeva una previsione: «Finirà, vedrete, al gruppo Axa». Per questo i suoi rapporti con il finanziere Vincent Bolloré si erano deteriorati e il jaccuse contro Antoine Bernheim, ritenuto responsabile di fatto, risultava torrenziale. Poche le esclusioni dal «complotto», tra le quali spicca lamministratore delegato delle Generali, Giovanni Perissinotto, ritenuto incolpevole.
«La medaglia doro» di Maranghi «è per Renato Pagliaro», scrive il quotidiano: lattuale presidente del comitato di gestione di Mediobanca veniva infatti considerato dal banchiere scomparso «una sorta di erede morale». Folto lelenco delle persone «non gradite», tra cui Cesare Geronzi, ora a capo del consiglio di sorveglianza, Pier Gaetano Marchetti, Cesare e Maurizio Romiti, Carlo Pesenti, Paolo Biasi, Alessandro Profumo e Salvatore Ligresti.
I timori di Maranghi : «Axa prenderà il Leone di Trieste»
Laffetto per la banca daffari milanese e i suoi dipendenti
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.