I TIR SFIDANO LA PRECETTAZIONE IL PAESE BLOCCATO DALLE PROTESTE

Si apre con i blocchi degli autotrasportatori una lunga settimana di scioperi contro le liberalizzazioni decise da Monti. Il movimento dei forconi fa scuola e contagia tutto il Paese. Disagi sulle principali arterie autostradali del Paese. MAPPA INTERATTIVA Code, blocchi e scioperi: guarda dove sono i focolai di protesta. Caselli chiusi sulla A1 nel tratto Roma-Napoli, presidi sulla A30 Caserta-Salerno, blocchi generalizzati in Puglia (dalla tangenziale di Bari alle statali di Brindisi e Taranto), grossi problemi anche al casello di Bergamo dell’autostrada A4, mezzi pesanti bloccati in Calabria. Controlla i disagi minuto per minuto. Il ministero dei Trasporti: "Blocco ingiustificato, da parte nostra attuati gli impegni presi". Anche i tassisti in guerra: blocco totale dalle 8 alle 22 e presidio al Circo Massimo

I TIR SFIDANO LA PRECETTAZIONE IL PAESE BLOCCATO DALLE PROTESTE

La situazione è tesa in una giornata di code e rallentamenti. Mentre il governo procede col pacchetto "cresci Italia", le proteste si stanno allargando a macchia d'olio in tutto il Paese. Il ministero dell’Interno segue "con molta attenzione" le proteste degli autotrasportatori, partite dalla Sicilia ma ora estese ad altre parti d’Italia, "perché nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso". La titolare del Viminale Annamaria Cancellieri teme, infatti, che possano esserci "aggregazioni di varie forme di dissenso anche di altre categorie" alle quali "potrebbero saldarsi scontentezze varie che poi possono portare a manifestazioni". Intanto, dal Nord al Sud, i caselli autostradali sono in tilt: caselli intasati, code interminabili in autostrada e disagi generalizzati nelle principali Regioni d'Italia (guarda le fotografie). Lo sciopero, scattato a mezzanotte, durerà fino a venerdì prossimo. "Siamo disposti a rimanere qui a oltranza, anche la notte", ha fatto sapere il coordinatore di Trasporto Unito, l’organizzazione sindacale che da questa mattina sta bloccando la tangenziale di Torino. Guarda la mappa interattiva per controllare dove sono le code, i blocchi e gli scioperi.

La protesta si allarga. Il movimento dei forconi sembra aver fatto scuola: dalla Sicilia al continente il passo è stato breve. Dopo una settimana di scioperi, presidi e sit in, ecco che i focolari si sono estesi un po' ovunque. Da Torino a Bergamo, da Salerno a Bari. Si apre con i blocchi degli autotrasportatori una lunga settimana di scioperi contro le liberalizzazioni decise del premier Mario Monti. Cominciano oggi i tassisti, che si fermeranno 14 ore dalle 8 alle 22. Il 27 incrociano le braccia anche i ferrovieri. Per il primo febbraio annunciata la serrata delle farmacie. Restano da definire i dieci giorni di sciopero proclamati dai benzinai. Per ora a impensierire maggiormente il Viminale sono proprio i tir che, settimana scorsa, avevano bloccato l'intera Sicilia facendo terminare le scorte di ogni genere alimentare nei supermercati, vietando il passaggio ai rifornimenti di carburante e immobilizzando le principali città. Tutto per protestare contro i rincari decisi dal governo tecnico.

La stessa tecnica usata dal movimento dei forconi viene adesso applicata dagli autotrasportatori: caselli chiusi sulla A1 nel tratto Roma-Napoli, presidi sulla A30 Caserta-Salerno, blocchi generalizzati in Puglia (dalla tangenziale di Bari alle statali di Brindisi e Taranto), grossi problemi anche al casello di Bergamo dell’autostrada A4, mezzi pesanti bloccati pure in Calabria. Una lunga coda di protesta che unisce idealmente tutta la Penisola. "Era prevedibile che ci sarebbero state delle manifestazioni", ha commentato la Cancellieri mettendo in guardia contro eventuali strumentalizzazioni che "potrebbero esserci soprattutto quando la protesta è spontanea o non organizzata e può avere anche manifestazioni particolarmente eclatanti". Il Codacons ha già chiesto che la Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero proceda alla precettazione bollando come "illegali" le azioni di protesta perché "la protesta sia del tutto rinviata". L'Authority starebbe già valutando la possibilità di sanzionare i fermi: "I blocchi causati dalla protesta degli autotrasportatori sono inaccettabili". Lo stesso ministero dei Trasporti avrebbe bollato i blocchi come "inaccettabili" spiegando che il governo ha già attuato gli impegni presi, "sia attraverso provvedimenti amministrativi sia con ulteriori provvedimenti in materia di semplificazione in corso di rapida adozione".

Nuovo round peri tassisti che hanno indetto per oggi lo sciopero nazionale: a Roma, come in tutte le principali città, le auto bianche si fermano dalle 8 alle 22. Parcheggi vuoti, taxi fermi e centralini delle cooperative che avvertono che "il servizio non può essere garantito per lo sciopero nazionale". "A Roma - fanno sapere - disagi in particolare all’aeroporto di Fiumicino e alla Stazione Termini dove oggi gli operatori dell’Agenzia per la Mobilità di Roma assisteranno i passeggeri". Anche per oggi l’appuntamento è al Circo Massimo, già teatro della protesta della scorsa settimana andata avanti per cinque giorni. A Bologna 250 tassisti provenienti dalla Toscana, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dal Trentino si sono dati appuntamento per sfilare con un "serpentone" di auto dalla periferia al centro. "Non siamo soddisfatti perché ci erano state date delle assicurazioni che avrebbero modificato alcuni punti del decreto", ha detto il presidente di Uritaxi, Loreno Bittarelli, commentando il testo del decreto "cresci Italia".

"In realtà - ha spiegato il sindacalista - è stata soltanto tolta quella lettera che prevedeva la possibilità di intestare più licenze ad un medesimo soggetto. E questo non è sufficiente perché sono rimasti altri problemi quali la territorialità ed i superpoteri dell’authority". Proprio per questo i tassisti chiederanno un incontro ai capigruppo di Camera e Senato.

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