I tre leader ci sono e hanno portato nuova forza

Caro Lussana, questa volta ho frenato la mia gioia per la tua diretta e magistrale diagnosi della situazione della coalizione di opposizione a Genova.
Questa opposizione ha dimostrato di essere forte, estesa, e ormai egemone sui valori: lavoro produttivo di rischio e di merito, libero sviluppo, sicurezza, tutela serena e forte dei valori tradizionali e cristiani, leggerezza e funzionalità del servizio statale. Ogni novità di facciata del plumbeo regime orecchia e parlotta questi valori per sopravvivere.
Dopo gli autorevoli interventi, mi pare di dover proporre le ragioni di alcune cose da fare.
1. Quest'area liberale e popolare ha individuato tre leader elettorali capaci e stimati: Biasotti, Musso e Oliveri. I loro programmi si sono rivelati chiari, coerenti, realistici. Essi hanno come referenti sul territorio tanti radicati e amati consiglieri e presidenti dei municipi, sensibili alle pieghe della realtà dei quartieri.
2. I partiti si sono organizzati e rinnovati con dialettiche interne che non assumono mai la forma della contraddizione di valori e programmi. Solo qualche io un po' rigonfio o statico.
3. In coerenza con questi dati, nei consigli regionale, provinciale, comunale dove si governa, non si può pensare a una leadership che non sia centrata sui tre candidati, qualunque sia la forma dei gruppi di opposizione.
Come capirebbe l'elettore che il leader votato non è lo stesso nel governare dall'opposizione i suoi valori. programmi?
4. I tre leader principali per il governo, hanno anche contribuito ad arricchire il quadro dei consensi dei partiti con una loro personale sfera di collaboratori culturali che si ritrovano anche in associazioni di elaborazione culturale autonoma ma non settaria.
5. Le istituzioni statuali non sono un fatto solo di parte, anzi.
Emergono tre principali livelli di azione.
1. Istituzionale: una lotta rigorosa, coerente e unitaria diretta senza ambiguità dai tre leaders per realizzare i programmi.
2. Un'attività culturale di formazione politica seria.
3. Responsabili di informazione e stampa, nei singoli enti, penetrante e visibile.
3. Contatto pubblico, almeno mensile obbligatorio dei leader e consiglieri, con i cittadini in una sede unica: sala del Comune o della Provincia, Palazzo Ducale, che siano pubblici e pluralistici, davvero. O Teatro della Gioventù.
4.

Mobilitazione continua - oltre i momenti cruciali - per zone e problemi curata da un coordinamento politico del centro destra (non sostitutive delle singole iniziative di partito) nelle sue varie componenti, agile pronto, che interviene tra la gente.
Tutte queste esigenze tu le stai già realizzando nella vasta famiglia del tuo giornale.

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