Sorrisi di circostanza, sicurezze ostentate con altrettanta esperienza. Ma sotto sotto Andrea Lavarello e Giuseppe Ianni sono tesi come corde da bucato alla vigilia della tempesta. Oggi e domani Sestri Levante deciderà il loro destino, sceglierà uno di loro due come sindaco. Luno o laltro, dentro o fuori. quattordici ore di seggi aperti oggi, dalle 8 alle 22, ancora otto ore per gli ultimi indecisi domani, dalle 7 alle 15. Poi si saprà la verità. E nessuno dei due può essere certo del risultato, perché se dopo il primo turno i sestrini avevano regalato a Lavarello, sostenuto da Pd e altre liste più o meno civiche di centro sinistra, una quasi vittoria secca, oggi Ianni, dopo aver evitato per un soffio di essere «doppiato» nei consensi dal rivale, si trova a poter contare su tanti voti che quindici giorni fa erano stati dispersi in altre formazioni vicine al centro destra. Giacomo Rossignotti, il terzo classificato, ha dichiarato in tutti i modi di «girare» il suo 20 e passa per cento a Ianni, portandolo a meno di tre punti di scarto da Lavarello. Con i voti de La Destra e del Polo Civico di centro, il distacco si è ancora più ridotto.
Sulla carta, certo. Come sulla carta è il 47 per cento di Lavarello. Perché poi magari «Città Partecipata», la lista che al primo turno aveva appoggiato Rossignotti, dimostrerà tutta la sua anima di ultrasinistra e non darà certo una mano a Ianni.
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