È una leggenda americana. Johnny Cash, partito dalla gloriosa Sun Records al fianco di Elvis e Jerry Lee Lewis, è lincarnazione del «fuorilegge» nella musica country. Occhi che paiono scolpiti nella pietra del monte Rushmore, voce bassa e dolente, Cash è stato il paladino del country quando Bob Dylan incarnava il ragazzino ebreo arricchito che minacciava i fondamenti morali dAmerica. Eppure anche Cash ha preso a picconate lidilliaco mondo del country cantando storie di banditi e fuorilegge, e vendendo milioni di dischi - diventati classici - come Folsom Prison Blues (1955) che si apre con le parole: «Da piccolo mia madre mi disse, sii sempre buono, non scherzare con le pistole, ma io ho ammazzato un uomo a Reno solo per guardarlo morire».
Tra i suoi grandi successi Ring Of Fire dedicata alla moglie, Man In Black (il suo inno di battaglia), e decine di altri brani che hanno influenzato lintero mondo del rock da Bono, che lo ha definito «un simbolo delle contraddizioni della vita», a Nick Cave che ne parla come «luomo che aveva nella voce linferno e il paradiso», a Mick Jagger che ha detto: «Il suo stile è alla base di gran parte del nostro repertorio».
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