"L'emendamento premissivo resta una extrema ratio, rivolto a chi ha fatto e farà di tutto per bloccare il ddl Cirinnà, come la Lega", diceva questo stamattina Laura Cantini, senatrice del Partito Democratico, lasciando intendere che il suo partito non intendeva avvalersi dell'opzione "canguro", se questa non fosse stata l'unica chance rimasta.
La Cantini, che con il collega Marcucci il canguro lo ha firmato era sicura del fatto che il Pd avrebbe cercato "una mediazione fino all'ultimo minuto utile", ma pure del fatto che dall'aula dovesse "uscire una legge che finalmente riconosca i diritti delle coppie gay".
Insomma, disposti a trattare, ma fino a un certo punto, sulla Cirinnà. E neppure troppo, a quanto sostengono fonti della Stampa, secondo cui la soluzione del canguro, sembrerebbe al momento l'unica praticabile, perché un punto di incontro con le opposizioni non sembra essere dietro l'angolo.
Se dovesse passare questa ipotesi, con la bocciatura del primo di una serie di emendamenti uguali o di contenuto simile, verrebbero a decadere tutti gli altri.
Intanto,
in aula, è finita l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 1 del ddl. Il provvedimento tornerà in parlamento nel pomeriggio di martedì 16 febbraio, con i voti sugli emendamenti premissivi e su quelli all'articolo 1.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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