Impregilo è risanata e guarda realisticamente ad acquisizioni allestero. Alberto Lina, lad che ha raddrizzato i conti portandoli nel primo semestre del 2006 a un utile netto di 168,8 milioni (operativo 69,6), ha citato esplicitamente Polonia, Turchia, Algeria, ma anche Sud America: «Paesi con grande bisogno di infrastrutture, cosa del resto che li accomuna con lItalia». Ormai per lavorare allestero si passa, quasi sempre, per lacquisto di realtà locali. Quanto allItalia, Lina ha rimarcato il deficit infrastrutturale, che si potrà superare solo - ha detto - con nuovi modelli di collaborazione finanziaria tra soggetti (costruttori, concessionari, banche) che devono equilibrare in un disegno di lungo periodo la propria partecipazione ai progetti, e non esprimere interessi contrapposti. Ha anche osservato che l«incestuosità» tra costruttori e concessionari è un fatto solo italiano, ma che tuttavia è circoscritto alle attività privatizzate e non si estende a quelle ex novo, dove, anzi, la collaborazione è necessaria.
Attesa infine per le indicazioni dal governo sul Ponte sullo Stretto, per il quale limpresa è disponibile anche ad accettare modifiche al progetto. Il contratto, comunque, cè ed è valido: «Ho fatto 60mila firme, dalle 11 alle 18.30 del giorno dopo - ha affermato Lina -: il notaio ha preteso che firmassi tutti i fogli, uno per uno. Due camion di carta».Impregilo sul Ponte: «È il governo che deve parlare»
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