Inchiesta P4, Bisignani interrogato a Napoli E la procura di Roma indaga su Rai e appalti

Faccia a faccia tra l’uomo d’affari, che dice di "voler chiarire", e il gip Una delega alle Fiamme gialle per seguire il filone delle commesse pubbliche. I pm Curcio e Woodcock scornati per la caduta dell'accusa di associazione segreta

Inchiesta P4, Bisignani interrogato a Napoli  
E la procura di Roma indaga su Rai e appalti

Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica

RomaL’inchiesta sulla cosiddetta P4 si dipana oggi tra Roma e Napoli. Va in direzione sud Bisignani, atteso a ora di pranzo al 12esimo piano del tribunale partenopeo per l’interrogatorio di garanzia con il gip, Giordano, e i pm Woodcock e Curcio. Salgono nella capitale, invece, gli atti d’indagine che i magistrati napoletani hanno deciso di trasferire ai colleghi di piazzale Clodio: carte su appalti da analizzare, ma anche l’intero materiale che faceva ipotizzare ai pm campani l’esistenza dell’«associazione segreta», rigettata dal gip, e la ricostruzione delle relazioni di alto livello di Bisignani con la politica e con il mondo dell’informazione, soprattutto con la Rai. Su questo punto, secondo indiscrezioni già oggi in procura a Roma potrebbe esserci una riunione di coordinamento per decidere come lavorare sugli atti arrivati da Napoli. Si parla di una delega alla Gdf per approfondire il filone degli appalti (Roma già lavora da un mese su quello per l’informatizzazione di Palazzo Chigi, vinto dalla Italgo di Galbusera) e quello del network di entrature vantate dal lobbista.
Bisignani, invece, come detto oggi lascerà la sua casa romana dove trascorre i domiciliari per qualche ora, per l’atteso primo interrogatorio dopo il suo arresto di mercoledì scorso. Al centro del faccia a faccia con il gip, prima di tutto i tre capi d’imputazione (su nove originari) che gli vengono contestati nell’ordinanza d’arresto, relativi a due episodi per i quali è indagato per favoreggiamento. Il primo riguarda l’assunzione di informazioni sui procedimenti giudiziari in cui erano coinvolti Stefania Tucci (capo d’accusa «c») e Alessandro Bondanini (capo d’accusa «g»), che Bisignani avrebbe ottenuto tramite Papa, promettendogli in cambio un interessamento su Denis Verdini per favorire la candidatura dell’ex magistrato alle politiche nelle liste del Pdl. Nelle sue dichiarazioni spontanee, nei mesi scorsi, Bisignani aveva però dichiarato che Papa poteva già contare su sponsor interni al partito, in particolare Marcello Pera e Roberto Castelli (ma quest’ultimo ha smentito). Il secondo episodio che oggi sarà sotto la lente d’ingrandimento nel corso del faccia a faccia riguarda sempre un’ipotesi di favoreggiamento, relativa però all’acquisizione di notizie su un procedimento penale che riguardava Lorenzo Borgogni, direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica. Anche in questo caso, il compito di reperire le notizie coperte da segreto lo avrebbe assolto Papa, mentre Bisignani avrebbe poi informato Borgogni, tramite l’imprenditore Alfonso Galbusera, «che nei suoi confronti non erano state né adottate né richieste misure cautelari personali».


Ma all’interrogatorio, come detto, saranno presenti anche i due pm titolari dell’indagine, smorzata dal gip secondo il quale, tra l’altro, non reggono le accuse di associazione segreta e per delinquere. Woodcock e Curcio, e lo stesso Giordano, potrebbero dunque chiedere a Bisignani (che per bocca dei suoi legali ha detto di voler «chiarire») lumi anche su altri aspetti dell’indagine.

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