Incontro con Toshiyuki Shiga, da aprile braccio operativo del superpresidente a Tokio. Il punto 6 anni dopo la cura che ha risanato l’azienda «Così Ghosn ci ha restituito la Nissan» Il top manager giapponese: «Guai a perdere la tensione. Dobbiamo ess

«Cosa abbiamo imparato dal numero uno? A dare il meglio in ogni momento»

Pierluigi Bonora

nostro inviato a Tokio

«Nissan Value Up»: la fase 3 della rinascita è cominciata. Dopo i sacrifici e i tagli (fase 1), la resurrezione a tempi record (piano 1-8-0), per la casa giapponese è il momento di guardare avanti. Il futuro non è più un tabù. Carlos Ghosn, il top manager artefice della rinascita che da qualche mese si divide tra Tokio e Parigi, dopo aver assunto anche la presidenza della Renault, ha mantenuto le promesse: «Una volta fuori dal tunnel rimetterò in sella alla Nissan un giapponese». E così ha fatto. Toshiyuki Shiga, manager che ha percorso tutta la sua carriera all’interno della casa di Tokio, è da aprile il braccio operativo di Ghosn nel Sol levante. Al nuovo Coo (Chief operating officer) spetta il compito di portare avanti la fase 3 del rilancio (Nissan Value Up) i cui obiettivi sono i seguenti: vendere nel mondo 4,2 milioni di veicoli entro la fine dell’esercizio 2007; mantenere un margine operativo ai massimi livelli e un ritorno sul capitale investito pari ad almeno il 20 per cento. Al Tokio Motor Show, Shiga ha presentato insieme a Ghosn le novità e i numerosi concept della Nissan.
Dottor Shiga, la sua nomina a Coo ha, di fatto, restituito Nissan ai giapponesi...
«L’importante, in questo momento, non è essere il numero uno del gruppo, ma lavorare allo scopo di creare valore. Vogliamo essere una grande azienda».
Sei anni fa al Tokio Motor Show si respirava un clima diverso. Nissan era data per spacciata. Poi, il miracolo...
«Non ci stiamo rilassando anche se, ora, stiamo sicuramente meglio. I nostri obiettivi riguardano l’ulteriore sviluppo e il miglioramento dell’azienda. Il pericolo maggiore è un possibile calo di tensione. Bisogna essere sempre “caldi” e motivati. Il management deve trasmettere ai dipendenti l’orgoglio di appartenere a questa azienda».
Di solito sono i giapponesi a dare lezioni agli occidentali. Questa volta, però, è stato il contrario. Ghosn è salito in cattedra a tutti gli effetti...
«L’inizio della cura non è stato facile: da 144mila il personale è stato ridotto a 123mila. Devo comunque precisare che non ci sono stati licenziamenti in tronco. Il piano di “alleggerimento” prevedeva buonuscite e il collocamento del personale in esubero presso altre aziende satelliti.»:
E ora?
«Quello che è importante è che non ci sono più i presupposti per nuovi tagli. L’azienda è stata risanata ed è pronta per le nuove sfide. Ghosn ha insegnato alla gente a dare il meglio di sé».
Quindi?
«Personalmente ho imparato molto da Ghosn: come migliorare sempre le prestazioni all’interno dell’azienda, per esempio».


Un dato per tutti e, solo fino a qualche anno fa insperato: La scorsa estate Nissan ha venduto in Europa (più 45,6% le consegne a settembre) la vettura numero 10 milioni a partire dal 1984. L’offensiva è solo all’inizio.

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