«La nuova musica jazz. Quella della contaminazioni contemporanee». È questo il punto di partenza di Incroci sonori... nessuna paura, il festival curata da Luciano Vanni, giunto al suo secondo anno di vita, al via domani sera (ore 21) al Teatro Dal Verme.
Per l'attesa première, la scelta è caduta sul quotato Trio Rosenberg. Alla testa della formazione in arrivo dall'Olanda c'è l'instancabile Stochelo Rosenberg, icona vivente della chitarra acustica nello stile "gipsy jazz".
Il suo è uno stile inconfondibile ed è figlio tanto della musica di Django Reinhardt quanto dal linguaggio della tradizione nomade. E non a caso. Stochelo, il fratello Mozes e il cugino Dani Van Mullen sono tutti e tre zingari di etnia sinti.
«La musica di rom e sinti è considerata solo come fenomeno folcloristico - argomenta Stochelo Rosenberg -. Non si raccontano però le radici storiche della nostra cultura musicale. Faccio solo un esempio. Il pianoforte è stato inventato da un italiano. Ma niente si inventa dal niente. Così il pianoforte è lo sviluppo di uno strumento precedente, il clavicembalo. E il clavicembalo, a sua volta, è una derivazione del cymbalom, che era uno strumento della musica rom».
Gli altri quattro ospiti di Incroci sonori...
Incroci sonori... nessuna paura
Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro 2, da domani sera, ore 21, info 02-87905, ingresso singolo 10 euro, abbonamento a cinque concerti 30 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.