Ingredienti del successo? «Sogni e fatica Ma sempre col sorriso »

Serena Coppetti

Il suo motto è Never give up. Non mollare mai. Neanche quando ti dicono che puoi provarci, sì, ma anche se qualcosa dovesse andare per il verso giusto «durerai quanto in gatto sull'Aurelia». Cioè, niente. E invece never-give-up-never-give-up si ripete Damiano Carrara quando è poco più che un giovanetto, non ancora pasticcere. Lascia un posto fisso in fabbrica e da Lucca parte per l'Irlanda a fare il bartender. «Ma sei matto?» gli dicono tutti, genitori compresi. Ma lui sogna in grande, senza staccare troppo i piedi da terra, però. «Come si dice? Meglio sognare la Luna, se ti va male almeno becchi una stella». Lui ci crede e prova. Cade e si rialza. Ma continua a crederci e riprovare. Finché arriva la vittoria.

Chi vede solo la fine la chiama «fortuna». Per Damiano Carrara, con le mani sempre in pasta, sono gli ingredienti del suo successo. Quale? È diventato una star della televisione americana partecipando prima come concorrente poi come giudice. Dal 2017 è giudice anche di Bake off Italia e volto noto di Real Time. Piace ai bambini e pure alle mamme. Ha aperto tre negozi di pasticceria dall'altra parte del mondo, in California e qui ha avviato anche una ditta di importazione con due punti vendita per i prodotti tipici italiani. Ora ha scritto anche un libro. Le sue ricette non vogliono essere solo quelle culinarie. Ma parlano di coraggio e determinazione, condite con parecchia umiltà e grinta. Raccontano di doppi turni, fatica, ma anche di amore per la propria famiglia e instancabile determinazione. In copertina c'è il suo bel sorrisone da bravo ragazzo per dire che «Nella vita tutto possibile» (ed HarperCollins). «Il mio desiderio - racconta - è quello di poter infondere con la mia storia coraggio e positività in chi si sente senza speranza, di poter dire che, se ci credi, ce la fai e soprattutto che la passione è il motore immobile della nostra vita, quella che ci guida, che ci stimola a guardare avanti, a sognare». Qualche ricetta c'è (e ve ne proponiamo un paio qui di fianco). Ma sono solo dei tasselli per parlare della sua strada. Cominciata da tutt'altra parte e in tutt'altro modo. Toscano di Lucca, Damiano è un 17enne diplomato metalmeccanico all'Itis. Fa tre volte la prima ma quando esce dalla scuola con il massimo dei voti trova subito un posto alla Perini, un colosso da 1500 dipendenti dell'industria metalmeccanica specializzata. Trovare un impiego lì è il sogno di gran parte dei lucchesi. Lui per un po' ci sta. Ma non è il suo, di sogno. «Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai fatto». Per questo parte per l'Irlanda, senza parlare una parola d inglese. Ci sta un po' ma «non mi davano più l'opportunità di crescere». Torna in Toscana. Lavora quanto basta per comprarsi un biglietto per l'America. Los Angeles. Il «sogno ad occhi aperti» è la seconda parte del suo libro. E anche della sua vita. 11 dicembre 2011 apre il Carrara Pastries. cento metri quadrati con una vetrina «neppure refrigerata». Con lui il fratello massi che il pasticcere lo sapeva fare da sempre. «Quello che so della pasticceria me lo ha insegnato lui». Tutto bene? Neanche per idea. L'inizio è difficile. Dormono due ore a notte, il resto lavorano.

Ma la pasticceria italiana ancora non ingrana. Finchè non arrivano le frittelle di san Giuseppe. E poi tutto il resto. «Non mi considero un genio. Sono normalissimo ma mi do sempre da fare e se mi metto in testa una cosa...»

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