Inquinamento acustico e ambientale, sequestrato un deposito di mezzi pesanti

Esposto dei residenti per il rumore e la polvere in via Chiesa Rossa. Il gip: «Continua emissione di polveri e gas con ripercussioni sulla vivibilità del quartiere»

Avrebbe violato varie norme in materia ambientale V. G., l'amministratore unico del magazzino di via Della Chiesa Rossa 251/253 sequestrato oggi dagli agenti della Polizia e già condannato nel 2007 per analoghi reati. Il pubblico ministero Piero Basilone ha iscritto la donna, 34 anni, nel registro degli indagati con le accuse di violazione degli articoli 137 comma 1 e 8 e 279 del decreto legislativo 152/2006 in materia di tutela delle emissioni inquinanti nell'aria e nell'acqua. In sostanza, come emerso dai numerosi esposti dei cittadini e dai controlli svolti dall'Arpa e dalla polizia, nell'area sequestrata «attualmente e quotidianamente» svolgeva senza la necessaria autorizzazione comunale «attività di movimentazione autocarri, cassonati ed escavatori con conseguente produzione ed emissione di rumori, gas e polveri» si legge nel decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Franco Cantù Rajnoldi. Il magazzino sequestrato è di proprietà della Ccm Construction Contract Management srl, una società con sede legale a Roma, che inoltre è «appaltatrice per conto del Comune di Milano e di Aem di lavori aventi per oggetto anche il servizio di pronto intervento in caso di emergenza dovuta a guasti ed eventi particolari». La donna è inoltre accusata di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, perché ha continuato l'attività nonostante due ordinanze comunali di sospensione emesse nel 2008. E nel firmare il decreto di sequestro preventivo, Cantù Rajnoldi sottolinea le «ripercussioni assai moleste e turbative della vivibilità della cittadinanza residente a causa dei rumori e della continua emissione di polveri, fumi e gas connessi all'attività lavorativa».

Questa «attività - prosegue - è posta in essere da Ccm Construction Contract Management srl (appaltatrice per conto del Comune di Milano e di Aem di lavori aventi per oggetto anche il servizio di pronto intervento in caso di emergenza dovuta a guasti ed eventi particolari) nonostante in data 11 giugno 2008 sia stata emessa dal Comune di Milano ordinanza di sospensione per carenza delle prescritte autorizzazioni amministrative in materia di rifiuti, di emissione e scarico di acque reflue in acque superficiali». Secondo il gip, il sequestro appare l'unico provvedimento in grado di mettere la parola fine all'attività inquinante.

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