«Insediamento» in aula per Mantovani

Un capannello lombardo alla Camera, dopo il voto di fiducia a Sandro Bondi, tutti intorno a Silvio Berlusconi per chiedere notizie del nuovo coordinatore regionale, Mario Mantovani. E mercoledì sera in Parlamento il presidente del Popolo della libertà ha confermato che la nomina verrà ratificata a breve. Lo statuto prevede che la firma del leader del partito avvenga contestualmente alla ratifica dell’ufficio di presidenza: il via libera definitivo e ufficiale è previsto con ogni probabilità lunedì prossimo.
Ma il coordinatore in pectore, forte dell’investitura del premier e dell’accordo delle diverse componenti del partito, è già al lavoro. Il ticket con la bresciana Viviana Beccalossi è dato per sicuro, ma restano da definire diverse altre caselle, tra le quali segreteria amministrativa, il coordinamento giovani e la responsabilità degli enti locali che sarebbe una delle richieste dei Colucci.
Un primo effetto immediato dell’arrivo di Mantovani è stato lo stop della nuova tornata di nomine della sanità. Dopo gli incarichi ai direttori generali delle Asl conferiti dalla giunta regionale, adesso si tratta di scegliere i direttori sanitari e i direttori amministrativi. Raccontano nei corridoi che dagli uffici del direttore generale della Sanità, Carlo Lucchina, sia partito un giro di telefonate per sollecitare i nomi, ma mentre la Lega ha già designato i suoi uomini, le caselle del Pdl sono bloccate in attesa del semaforo verde del neo coordinatore regionale.
L’uscita di Guido Podestà è arrivata per molti come un fulmine a ciel sereno e c’è anche chi si lamenta che l’ex coordinatore regionale del Pdl abbia dato le dimissioni su due piedi, senza avvisare nessuno e anzi dopo aver convocato un vertice regionale per lunedì pomeriggio, il giorno prima di dettare alle agenzie di stampa la sua lettera di addio. Alla riunione (alla quale si sarebbe dovuto parlare proprio di nomine) avevano partecipato l’assessore Domenico Zambetti e i ministri Gianfranco Rotondi e Ferruccio Fazio. Un tentativo di dire l’ultima parola prima di lasciare l’incarico che però ha lasciato qualcuno con il cerino in mano.
Gli ex An fanno le loro attestazioni di stima a Mantovani. Massimo Corsaro, ex vice coordinatore regionale del Pdl, definisce il sottosegretario alle Infrastrutture «un’ottima scelta». E il coordinatore provinciale del Pdl, Romano La Russa, gli dà il benvenuto: «Se, come ormai pare, il prescelto sarà Mario Mantovani, lo accoglieremo a braccia aperte. La sua nomina non potrà che renderci felici, visto l’alto profilo morale e le notevoli capacità politiche e organizzative che contraddistinguono il sottosegretario».


L’incarico di sottosegretario alle Infrastrutture dai vertici del partito non è ritenuto incompatibile con il coordinamento regionale, sia perché non mancano altri casi di coordinatori e sottosegretari sia perché il vero problema è ritenuto l’incompatibilità politica, ovvero l’avere mani libere rispetto alla Lega.

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