Gli italiani erano una popolazione subeuropea che si estinse per eccesso di furbizia e difetto di natalità. Mangiarono per anni pane e volpe e restarono intossicati dai loro stessi veleni, il malaffare per i regnanti e il malanimo per i sudditi.
Non nascevano più opere né imprese perché tanta era la cresta che finivano i budget prima di partire. E non nascevano più figli perché gli italiani si autosterilizzarono per amor di sé; praticavano il sesso figurato o col selfie, copulavano col tablet procreando microchip, si fecero trans o single, si accoppiavano con lo stesso sesso o abortivano appena per errore si profilava una creatura. Sostituirono i figli coi cani e i gatti. Usarono il seme per farsi creme di bellezza e i feti per rigenerarsi la pelle.
Dopo le labbra si siliconarono il cervello. Passarono dalla dolce vita alla dolce morte; ma col dolcificante, perché lo zucchero fa male. Al culto preferirono i paraculti, di cui erano maestri. Senza prole scoppiarono di migranti. Ai giovani negarono il lavoro ma per garantire l'equità sociale tolsero agli anziani la pensione. Appena un italiano veniva sorpreso a lavorare era tartassato e multato fino a dissanguarlo. Chiusero le aziende e subentrò la cassa disintegrazione, la Fiat fuit e con gli arabi volò Alì-talia.
L'ultimo re passò i primi
cinquant'anni di potere a promettere riforme. Poi, raggiunta l'età grave, fu rottamato al Quirinale. Prima di estinguersi, gli italiani organizzarono una memorabile festa d'addio e finirono in bignè di cremazione pasticcera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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