Politica

Berlusconi: "Subito condono edilizio e tombale"

L'ex premier su Raitre ha tutti contro, polemizza con la Annunziata, poi annuncia: "Addio Irap in tre anni"

Roma - Per Silvio Berlusconi la giornata si apre e si chiude negli studi televisivi. Con il Cavaliere che di prima mattina è a Coffe Break su La7 a puntare il dito contro «il matrimonio tra Monti e Bersani» e a sera è ospite di Leader su Rai3. E alla trasmissione di Lucia Annunziata l'ex premier si presenta da solo (senza farsi affiancare da colleghi di partito come da consuetudine del format), con la puntata che diventa una sorta di Cav contro tutti. «Quanta disinformazione, quante stupidaggini su di me. Ma lei - dice all'Annunziata indicando gli ospiti in studio - uno solo favorevole a me non l'ha invitato?».

Berlusconi ribatte, polemizza e obietta che i servizi mandati in onda «non sono veritieri» perché «si fanno cento interviste e poi si prendono le quindici che sono in sintonia che l'idea che si vuole sviluppare». Poi, torna sul condono tombale di cui aveva parlato qualche giorno fa e ribadisce di essere «personalmente d'accordo» anche se ne dovrà «discutere con gli alleati». E aggiunge: «Se gli elettori danno la maggioranza solo a me faccio subito il condono tombale e edilizio e in tre anni abolisco l'Irap, che ho ribattezzato imposta rapina, tagliando la spesa pubblica».

Polemizzando con il leader della Fiom Maurizio Landini che elenca cifre e dati su tasse ed evasione fiscale, il Cavaliere prima ricorda di essere il primo contribuente italiano («Il mio gruppo ha pagato otto miliardi di imposte») e poi affonda su Mario Monti. All'Annunziata che elogia la Bocconi servendogli di fatto un rigore a porta vuota Berlusconi risponde sibillino: «Abbiamo visto quanto sono bravi questi professori della Bocconi. Monti ha rovinato l'Italia». Eppoi il Professore «fa tutto ciò che vuole la Germania ed è più un cittadino tedesco che un cittadino italiano». Senza polemizzare con Berlino perché, ci tiene a dire, «la Germania fa giustamente il suo interesse» che però «non coincide con il nostro».

Un Cavaliere deciso ad affondare i colpi sull'asse già scritto tra il Pd e il Professore, con il chiaro obiettivo di mettere in guardia i delusi del centrodestra che magari stanno guardando a Scelta civica. «Monti e Bersani flirtavano a distanza. Ora - attacca - finalmente si sono uniti in matrimonio con la benedizione della Merkel». Insomma, «votando Monti si vota Bersani». E ancora: il Professore «è precipitato nella platea politica e adesso la sua massima aspirazione è quella di fare il collaboratore di Bersani». Un messaggio chiaro per convincere quegli elettori che magari navigano tra l'astensione e l'indecisione che un voto a Monti sarebbe comunque destinato a sostenere un governo con Pd e Sel. Diverso, invece, il discorso su Oscar Giannino che con il suo Fare per Fermare il declino potrebbe avere un ruolo chiave in Lombardia, la regione che attribuisce più seggi senatoriali. «È un liberale molto narciso che è stato colpito dalle luci delle televisioni», attacca Berlusconi. E «ultimamente ha detto che il suo fine è quello di far perdere il centrodestra in Lombardia». In effetti, in una situazione di testa a testa quel 3-4 per cento di Giannino potrebbe fare la differenza nell'attribuzione del premio di maggioranza al centrosinistra o al centrodestra. E siccome chi vince prende 27 senatori e chi perde solo 12, i seggi ballerini sono ben 15 (che valgono 30 visto che sono 15 in più da una parte e in meno dall'altra). È per questo che il Cavaliere insiste nell'appello al «voto utile», ripetendo che votare Giannino è di fatto un voto «buttato via».

Piccolo giallo, invece, per una frase buttata lì durante un forum a Il Messaggero quando al Cavaliere viene chiesto se sarà ancora Alemanno il candidato sindaco di Roma. «Non sono a conoscenza - dice Berlusconi - della sua volontà di ricandidarsi, se Gianni decidesse di farlo siamo pronti a sostenerlo». Un approccio che evidentemente Alemanno giudica troppo tiepido se dopo qualche ora il Cavaliere torna sulla questione e dice chiaro che «il candidato a sindaco per Roma sarà Gianni Alemanno».

E il diretto interessato ci tiene a confermare il concetto: «Il candidato del centrodestra sarò io».

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